su la testa!

“Nella notte di Natale Gesù si è manifestato ai pastori, uomini umili e disprezzati – alcuni dicono dei briganti -; furono loro i primi a portare un po’ di calore in quella fredda grotta di Betlemme. Ora giungono i Magi da terre lontane, anch’essi attratti misteriosamente da quel Bambino. I pastori e i Magi sono molto diversi tra loro; una cosa però li accomuna: il cielo. I pastori di Betlemme accorsero subito a vedere Gesù non perché fossero particolarmente buoni, ma perché vegliavano di notte e, alzando gli occhi al cielo, videro un segno, ascoltarono il suo messaggio e lo seguirono. Così pure i Magi: scrutavano i cieli, videro una nuova stella, interpretarono il segno e si misero in cammino, da lontano. I pastori e i Magi ci insegnano che per incontrare Gesù è necessario saper alzare lo sguardo al cielo, non essere ripiegati su sé stessi, sul proprio egoismo, ma avere il cuore e la mente aperti all’orizzonte di Dio, che sempre ci sorprende, saper accogliere i suoi messaggi, e rispondere con prontezza e generosità.” (papa Francesco, Angelus 6 gennaio)

Per incontrare la Vita, occorre spostare lo sguardo dal proprio ombelico e dalla punta dei propri piedi per alzare gli occhi al Cielo, scrutare l’orizzonte, contemplare il Mistero del Cosmo e dell’Essere…occorre una buona dose di inquietudine per non accontentarsi di una tranquillità a basso costo, di una monotonia anestetizzante…occorre un cuore sempre in attesa, sempre proteso all’oltre, sempre trepidante di novità, vibrante di speranza e bramoso di accogliere l’Eterno Veniente.

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