QUANDO L’ALBA VERRÀ’

Marco Zanoncelli è l’autore de “Quando l’alba verrà”, il suo terzo libro dopo “La vita a colori” e “I gesti della vita”. In una breve intervista ci parla del suo libro.

Marco la scrittura ormai ti ha preso la mano. Da dove nasce lo spunto per questo nuovo libro?

Il grembo di questo libro, l’humus in cui è germogliato ed è cresciuto, è stato il drammatico periodo di pandemia che ci ha colpito tutti: lunghe settimane e mesi chiusi in casa a difenderci da un nemico tanto invisibile quanto insidioso, preoccupati ed allarmati per la salute di familiari ed amici, direi addirittura angosciati da quanto accadeva al di là della soglia di casa, dai fatti che i media raccontavano non senza un tratto di drammaticità e di sofferenza. Credo proprio che il libro sia nato lì, in quel mood esistenziale, in quella condizione di precarietà che forse solo i nostri nonni che hanno vissuto la guerra hanno provato prima di noi.

“Quando l’alba verrà” è il titolo che hai scelto. E’ una domanda, una speranza o un’affermazione?

Il titolo nasce da una bella poesia di Emily Dickinson che suona all’incirca così in italiano: “Non sapendo quando l’Alba verrà, Apro tutte le Porte, Abbia essa Piume, come un Uccello, O Frangenti, come una Riva.” La frase mi pareva incarnasse bene il senso di attesa e di speranza che ha connotato questo tempo. Tutti abbiamo attraversato la notte della pandemia: sapevamo che l’alba, prima o poi, sarebbe arrivata, rischiarando l’oscurità della notte, ma tanti interrogativi ci hanno attraversato: avremo la forza per resistere? Si spegnerà la speranza? Riavremo la nostra vita? E poi: come ne usciremo? Come questa esperienza ci cambierà? Ho sentito nelle parole della Dickinson l’eco dell’interrogativo di Isaia: “Sentinella, quanto resta della notte?”

Le protagoniste di questo libro sono le parole, possiamo dirlo? Quelle dell’indice per intenderci. Ogni capitolo è una parola. Qual è il senso delle parole che hai scelto di raccontare?

Le parole sono state le compagne di quest’attesa dell’alba, sono state il modo con cui ho cercato di non perdermi e di non smarrire il senso di quello che tutti quanti stavamo vivendo. Ogni parola ha segnato un attimo, un giorno, un tornante di questi momenti difficili; ogni parola ha illuminato un’intuizione, una consapevolezza, una piccola consolazione giunta e da trattenere a denti stretti. Parole come tempo, limite, speranza, resistenza, digiuno e coraggio, precarietà e cura, hanno punteggiato la narrazione di questo tempo difficile e rappresentano oggi per me quegli oggetti di valore sopravvissuti al naufragio.

Marco Zanoncelli, Quando l’alba verrà – Parole per un tempo nuovo (EDB Bologna, 2020, pag. 73, 3,99€).  Leggi QUI la scheda del libro e la rassegna stampa

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