sapienza – ripresa

“Tutti i sapienti sono sempre sapienti provvisori. Emanano la luce della sapienza solo mentre ne fanno l’esperienza. E tra una esperienza di sapienza e un’altra sono poveri e indigenti come tutti i viventi sotto il sole, parlano le parole di tutti, hanno la luce di tutti i volti. Quindi la luce speciale della sapienza è effimera, vive solo dentro uno specifico rapporto e finché dura l’esperienza. Non è accumulabile, non la possiamo conservare nei forzieri. Se la sapienza è dono-gratuità, non esistono sapienti per mestiere: «Sapiente, resta nei limiti: perché vuoi rovinarti?» (Qo 7,16).

La sapienza è lontana, profonda profondità. Nessun sapiente è sapiente sempre e per sempre. La sapienza è un’esperienza. Siamo sapienti se e fino a quando sperimentiamo la sapienza, e per quante parole sagge e luminose abbiamo detto in passato, non abbiamo nessuna garanzia di continuare a dirle anche domani. Possiamo solo sperarlo. Non c’è sapienza senza il rinnovo del suo miracolo di gratuità, qui e ora.

Per questa ragione non è vero che i sapienti sono sempre i migliori testimoni delle parole che dicono. La sapienza vera che dice parole che trasformano la vita degli altri non sempre riesce a trasformare la vita di chi le dice. La sapienza eccede sempre il sapiente, per quanto grande e testimone sia. Non è la vita morale del sapiente la prova della sua sapienza, non è la sua testimonianza la verità sulle sue parole. La prova della presenza della sapienza è lo splendore del volto e delle sue parole. È questo uno dei grandi misteri della gratuità-charis sulla terra.” (Luigino Bruni)

(Cfr. sapienza)

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