la cruda verità dei numeri…

È sufficiente farsi un giretto sul sito del ministero dell’interno per farsi un’idea della situazione degli sbarchi nel nostro Paese. I dati sono piuttosto chiari a parlano da sé: al 18 agosto del 2022 gli sbarchi avvenuti dall’inizio dell’anno erano 50.022; nel 2023 102.973; nel lontano 2021 solo 35.035. Nel giro di un anno il numero totale si è praticamente raddoppiato, triplicato se paragonato a due anni fa. Anche il confronto mese su mese non lascia molti margini di dubbio: a parte maggio ed agosto (ma qui abbiamo dati parziali) l’incremento è significativo, spesso il doppio. Ad esempio per luglio: 2022: 13.802 sbarchi; 2023: 23.628.

È evidente che le politiche dell’attuale governo sono davvero poco efficaci e l’emergenza immigrazione è sotto gli occhi di tutti gli amministratori locali (di qualunque colore politico) che alla fine sono rimasti soli ad affrontare il fenomeno. Scontato dire che di porti chiusi, blocchi navali, rimpatri di massa, accordi internazionali con i paesi di origine e lotta agli scafisti “orbe terraqueo” (cit.) si è visto poco e nulla.

Insomma: tanta propaganda ma fatti pochi…

A proposito di propaganda, è curioso incrociare i dati degli sbarchi con quelli rilevati da pagellapolitica.it (un sito di fact-checking, come si dice oggi) relativamente alla comunicazione dei membri dell’attuale esecutivo. Secondo l’osservatorio, il leader della lega (nonché vice-premiere e ministro dei trasporti, con conseguente delega ai porti e alla guardia costiera) in tutto il 2023 ha postato 6 tweet sul tema dell’immigrazione; nel 2022 erano 123 mentre nel 2020 addirittura 805, in pratica più di due al giorno. Anche per la presidente del consiglio le cose non vanno molto diversamente: due tweet sul tema quest’anno, mentre tra il 2019 e il 2020 ne ha postati tra i 150 e i 200 all’anno.

Talvolta i numeri ci riportano, volenti o nolenti, con i piedi per terra e ci ricordano che gestire un fenomeno epocale come le immigrazioni con poche idee e nessuna strategia rischia di risultare non solo inefficace ma drammaticamente pericoloso per coloro che perdono la vita in mezzo al Mediterraneo.

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