Piano piano si impara che vivere significa lasciar andare, non trattenere, immergersi nel cambiamento, nel fluire delle cose, senza alcuna pretesa di conservazione o presa. Vivere è davvero lasciare andare, aprire il pugno e concedere alle cose di essere quelle che sono, senza giudizio, senza aspettative e senza illusioni.
La cosa strana, e a suo modo istruttiva, è che impari che questo lasciar andare non riguarda solo le cose negative, quelle che fanno soffrire, quelle che feriscono l’anima ed il corpo. Certo, esse sono le prime candidate sulla lista. Ma la propria serenità interiore richiede anche la capacità di mollare quei semi di bene che in un modo o nell’altro abbiamo costruito o accolto. Si impara a non strafare, ad accontentarsi, a godere di piccole soddisfazioni, così che non ci si leghi al bene che abbiamo fatto o subito. Il bene, talvolta, rischia di diventare un buco nero da cui è difficile uscire e liberarsi.
È così che si impara l’arte faticosa, e mai appresa completamente, di andare oltre, di riprendere il cammino, di non indugiare troppo sulle cose, sulle persone o gli eventi.
Hai donato un sorriso ad un tuo vicino? Bene, gioiscine e passa oltre! Hai asciugato una lacrima ad una persona cara? Gioiscine e passa oltre! Sei stato il conforto di un amico? Gioiscine e passa oltre! Sei stato la “salvezza” per qualcuno? Gioiscine e passa oltre! Perché quanto più indugi in quel sentimento, tanto più ti leghi, generi aspettative, attendi riconoscimenti, crei un vortice in cui si rischia di restare invischiati.
Conosco bene la fatica di questa separazione, il dolore che si prova quando ci si allontana da ciò di cui ci si è presi cura. Eppure non siamo fatti per lunghe permanenze, per infiniti abbracci, per gratificazioni illimitate. Lungo il nostro sentiero, la vita ci offre alcuni pozzi a cui possiamo abbeverarci abbondantemente e liberamente. Sono oasi di pace, di rigenerazione, di compiacimento e gioia. Occorre però fuggire la tentazione di fare di queste soste una dimora perenne e di renderle abitazioni stabili. Quello no. Godi la vita e passa oltre, aperto alla sorpresa che essa conserva per te lungo la via…
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