da che pulpito!

Una cosa mi ha sempre sorpreso del racconto della visita dei Magi al Bambinello, raccontata al capitolo secondo di Matteo. Questi uomini saggi, venuti da Oriente, si mettono in viaggio guidati da una stella e, lasciandosi guidare da essa, compiono un viaggio impegnativo e lungo, come lo dovevano essere tutti i viaggi nell’antichità. Accade – anche se il racconto non lo dice ma credo sia lecito supporlo – che la stella per un breve tempo cessa di illuminare la loro strada sicché ai saggi non resta che chiedere aiuto a coloro che parevano essere i migliori esperti in circolazione: i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo. Tra coloro che forniscono il consiglio che porterà alla grotta, c’è pure Erode, che di intenzioni amichevoli verso il Bambino davvero ne coltivava poche. Eppure, nonostante le cattive intenzioni di Erode e la pigrizia dei saggi di Gerusalemme (che pur sapendo il luogo non hanno fatto un passo verso di esso) ai magi sono state date le giuste indicazioni per riprendere il cammino. Senza Erode e gli scribi, i saggi venuti da lontano chissà che fine avrebbero fatto. Non trovate singolare tutto questo? I magi non riprendono la via grazie ad una visitazione angelica, ad un messaggio celeste o ad una profezia divina, bensì grazie al consiglio interessato ed opportunista di Erode e alla saccenza degli scribi.

Forse accade così anche nella nostra vita: c’è una lezione da imparare, un messaggio da ascoltare ed una direzione da apprendere sia nelle buone che nelle cattive situazioni dell’esistenza. Il Dio di Israele è così libero e creativo che non teme di mandare la sua parola attraverso coloro che mai avremmo ritenuto all’altezza di questo compito. La buona notizia, quella che ci fa riprendere la strada, quella che ci fa giungere all’obiettivo, arriva ovunque, con qualunque mezzo, in qualunque condizione atmosferica, con il sole e la pioggia, con il caldo o il freddo, con il silenzio o il rumore, con la serenità o la tribolazione, con la fiducia o lo scoramento, nonostante tutto e tutti. Non è questa una bella notizia? Quella cioè che la Vita è assai più di quella che immaginiamo, più di quei gretti schemi in cui la vogliamo rinchiudere, più delle nostre attese e dei nostri pregiudizi.

Forse la differenza la fanno allora gli occhi e gli orecchi degli ascoltatori, ossia di coloro che, come i magi, sanno fare le giuste domande ed ascoltare le parole che lo Spirito sa far nascere in ogni dove.

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