Le vicende di Genova ci offrono un’ulteriore occasione di riflessione. Questa volta sono le parole di Claudio Burlando, ex sindaco di Genova, ex ministro, nonché ex-presidente regionale, rilasciate al Corriere, lo spunto per un pensiero. Al giornalista che lo intervista e gli chiede delle sue passate frequentazioni con gli imprenditori locali anche a bordo di lussuosissimi yacht, l’ex-ministro afferma: «Non è dove ti vedi che conta. Ma come ti comporti».
Formalmente non fa una grinza questa frase: qualcuno, ricordando Fra Cristoforo di manzoniana memoria, potrebbe ricordare che “omnia munda mundis”, tutto è puro per i puri, citando San Paolo. Vero, come discuterne?
Eppure c’è un “però” che forse non dovremmo lasciarci sfuggire, un dubbio che è bene non tralasciare.
Talvolta in politica la forma è sostanza e lo stile di comportamento non è solo una questione di bon-ton ma espressione di un’etica civica, di un senso di responsabilità ed onestà. Magari sono un illuso, ma ritengo che non solo i politici debbano “essere” onesti (ci mancherebbe!) ma che debbano pure “sembrare onesti”.
Vi ricordate Aldo Moro in spiaggia con la giacca? Racconta la figlia Agnese: “Quando andavamo in spiaggia papà indossava sempre la giacca e quando gli chiedevo una spiegazione lui mi rispondeva che essendo un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile.”
Ora, non credo che sia necessario tornare a questi algidi esempi di moralità pubblica, ma forse ci farebbe bene tornare a riscoprire un decoro per la politica, il valore e la dignità del servizio al popolo, che oggi abbiamo un po’ perduto. È così assurdo chiedere che gli incontri che riguardano la vita politica avvengano nei luoghi che sono ad essi destinati e non in contesti e situazioni che, per quanto legali, restano comunque inopportuni? È così impensabile pretendere che, in politica, debba essere evitato tutto ciò che può semplicemente “dare l’impressione” di un favore, di una concessione, di una agevolazione o, talvolta, di una complicità?
Vede, caro ministro Orlando, magari mi sbaglio, ma sono convinto che, per quanto sia importante “come ti comporti”, tuttavia sia rilevante anche “dove ti vedi”. Mi creda, conta anche quello, perché aiuta a ricostruire quel senso di moralità pubblica che stiamo drammaticamente perdendo…









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