Confesso che mi ha sorpreso la vicenda di Imane Khelif ed Angela Carini, non tanto per il fatto in sé ma soprattutto per i commenti e le critiche che hanno segnato la vicenda e per i protagonisti che hanno animato un dibattito, talvolta dal tono un po’ surreale.
La pugile algerina, che possiede un livello di testosterone nel sangue atipico, viene ammessa dal CIO a competere nelle gare olimpiche perché questa sua “anomalia” biologica viene ritenuta all’interno di un range di parametri accettabili. Ora, non ho una laurea in medicina dello sport, ma credo che al CIO ci siano medici e professionisti che sanno di quello che parlano e quindi, onestamente, non vedo ragione di dubitare del loro giudizio. Poi, vabbè, i leoni da tastiera ci sono sempre…costoro hanno trovato fonti alternative su internet e quindi si sentono titolati a parlare … inutile scandalizzarsi.. la rete dà ahimè la sensazione di una democrazia della conoscenza che purtroppo esiste solo nella mente di alcuni idioti…
La nostra connazionale Angela Carini viene sconfitta da Imane e apriti cielo: una pioggia di critiche e offese perché, sempre secondo tali illuminati, la donna non sarebbe in realtà una donna ma una “uoma”, sicché il combattimento non sarebbe stato ad armi pari.
Dicevo che mi stupisce che certe critiche arrivino da una parte politico-culturale, che, stando alla storia del pensiero e della cultura, ha da sempre elogiato l’intraprendenza dei singoli, la libertà dell’uomo rispetto a livellamenti sociali o pretese “egualitaristiche”. Insomma l’uomo che si fa da sé, che investe i propri talenti e lotta nella vita per emergere senza troppi lacci e lacciuoli sociali che lo limitino. Ed invece proprio quella parte culturale si fa oggi alfiere di rivendicazioni “egualitarie” che mi sarei aspettato dalla parte opposta… come è strano il mondo…
Perché, se così stessero le cose, mi sarei aspettato la medesima recriminazione verso la giocatrice di basket cinese Zhang Ziyu che con i suoi 220 cm non rientra certo nella normalità dei corpi: anche nel suo caso i geni devono aver funzionato in maniera strana, concedendo a Zhang un evidente vantaggio. Allo stesso modo ci saremmo dovuti lamentare delle caratteristiche “straordinarie” di Michael Phelps, per quanto riguarda l’altezza, le proporzioni del corpo, la capacità polmonare e il basso livello di acido lattico. Anche nel suo caso la natura lo aveva “aiutato” ad essere un grande campione..
Insomma, è evidente che un campione è tale non solo per impegno e allenamento, ma anche perché la natura, in qualche modo, ha regalato una “marcia in più rispetto a tutti gli altri atleti…
Il punto è che quando tali “peculiarità” afferiscono alla sfera della sessualità le cose cambiano radicalmente: si attivano in questo caso riflessi condizionati che portano a fare dichiarazioni al limite del risibile..









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