la difesa non è sempre legittima

Non so se Matteo Salvini sia colpevole o meno delle accuse che i PM hanno formulato nell’ambito del processo “Open Arms”. Fortunatamente non spetta a noi stabilirlo, poiché viviamo ancora in uno stato di diritto, in cui un potere indipendente della Repubblica è incaricato di esprimersi in merito.

Tuttavia, di due cose sono abbastanza sicuro.

Primo: le parole dell’ex ministro dell’interno («la difesa dei confini dai clandestini non è reato») e quelle del presidente del consiglio («Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo») sono inaccettabili. Non per una questione di opinione politica o di parte, ma per un semplice e basilare principio etico e giuridico. Nessun diritto è assoluto in sé, ma deve essere bilanciato con altri diritti che possono entrare in gioco. Un esempio: in nome della difesa della tua proprietà, non ti è lecito sparare a chiunque si avvicini ai tuoi confini, perché il legittimo diritto alla sicurezza personale deve essere proporzionato al diritto alla vita dell’altro. Questo principio, così elementare, dovrebbe essere noto a chi ricopre alte cariche istituzionali. È la logica della proporzionalità, un concetto che i nostri avi avevano già compreso quando stabilivano “occhio per occhio, dente per dente”. Anche se spesso intesa solo come una giustificazione per la vendetta personale, questa frase racchiude un principio fondamentale di cultura giuridica: la difesa deve essere proporzionata all’offesa subita. Se qualcuno ti cava un occhio, puoi reagire nello stesso modo, ma non puoi andare oltre, in preda a una cieca vendetta.

Secondo: lo stato di diritto nasce quando il potere del governante trova un limite chiaro e definito: i diritti inviolabili dell’uomo. Questi diritti precedono ogni esercizio di potere e autorità, e non possono essere negati in alcuna circostanza. Se tale principio viene ignorato, non si parla più di stato di diritto, ma di tirannia. Il legittimo diritto di difendere i confini nazionali non può essere esercitato “a prescindere”, ma trova il suo limite naturale e invalicabile nei diritti inalienabili delle persone, come il diritto alla vita, al soccorso e alla sicurezza.

So che oggi sono molto in voga alcune teorie sulle democrazie illiberali (Orban docet), ma finché la nostra Costituzione repubblicana resta in vigore, sarebbe opportuno rispettarla.

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