Chi non sogna “una vita in vacanza” come cantata qualche anno fa a Sanremo? Per molti di noi resta un desiderio nel cassetto, mentre per Giovanna ed Achille è diventato qualcosa di più concreto e reale. Non si tratta, ovviamente, di una vera e propria “vita” in vacanza, ma del piacere di fare lunghi viaggi dopo la meritata pensione. Li contattiamo mentre da diverse settimane sono impegnati in uno straordinario viaggio attraverso il Marocco con il loro camper. “L’idea di venire qui in Marocco è nata da un desiderio, soprattutto di Achille, che da tempo sognava di vedere di persona le bellezze di questo magnifico paese”.
Giovanna ed Achille, due persone molto conosciute nella nostra città, non sono nuovi a questo tipo di avventura: “Abbiamo sempre avuto un po’ il pallino dei viaggiatori curiosi, contagiando anche un po’ i nostri figli. Ricordiamo con piacere il cicloturismo con tutta la nostra famiglia, oppure i viaggi in auto con la tenda per campeggio. Poi, siamo stati a piedi sul cammino di Santiago e sulla Via Francigena. Abbiamo visitato buona parte dell’Europa, arrivando fino a Capo Nord”.
Viaggiare in camper semplifica molto l’organizzazione del viaggio e i preparativi, come ci spiega Giovanna. “Programmare il nostro viaggio qui in Marocco non è stato impegnativo. Viaggiare in camper ti permette di essere autonomo per quanto riguarda il cibo. L’unica difficoltà è trovare uno stallo per la notte dove ci sentiamo al sicuro”. I loro viaggi sono l’opposto di quelli frenetici e iper-programmati delle grandi agenzie; somigliano più a dei pellegrinaggi laici alla scoperta di bellezze e persone.
“Generalmente prepariamo un itinerario base del nostro viaggio, appuntando le mete più significative da non perdere. Tuttavia, ci lasciamo guidare dal nostro istinto di curiosità e di scoperta per vedere posti anche fuori dalle rotte turistiche. Potendo gestire il tempo come vogliamo, ci appuntiamo le mete da raggiungere, ma non sappiamo esattamente quando ci arriveremo”. Viaggiare in questo modo permette indubbiamente di vivere luoghi e incontri con una profondità diversa. “Ciò che ci affascina sono soprattutto i paesaggi, la natura, i colori, i profumi dei luoghi che visitiamo. Cerchiamo sempre anche un po’ di contatto con le persone per conoscere le loro culture e le loro usanze”.
I viaggi includono anche esperienze inaspettate, come la prima visita a un hammam pubblico: “Noi pensavamo a delle rilassanti terme, invece ci hanno letteralmente ‘scrubbato’ per bene con il guanto di crine”; o come la convivenza con la voce del muezzin che cinque volte al giorno chiama alla preghiera: “La sua nenia non è affatto disturbante, anzi, ricorda a tutti l’importanza della preghiera e scandisce il passare del tempo e della giornata”.
Il Marocco non sarà l’ultima tappa del viaggio che Giovanna ed Achille sognano di fare: “Per il futuro stiamo pensando un po’ ai Balcani e al Medio Oriente. Ovviamente, se Dio vorrà, o come dicono qui, inshallah”.
Pubblicato sul numero di marzo di Lodivecchio Mese









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