povero Tommaso!

Povero Tommaso! Ti abbiamo trattato tutti come un incredulo, un miscredente. Ti abbiamo reso l’emblema dello scettico, il modello di ogni dubbioso, e invece eri l’unico che aveva preso seriamente la morte e la resurrezione del tuo Signore, comprendendo che senza tatto e senza tocco non vi è verità di fede, né sostanza, concretezza e affidabilità.

Povero Tommaso, considerato un eterno indeciso, mentre avevi capito che se il Risorto è davvero tale, Egli deve possedere le tracce della passione, i buchi nelle mani ed ai piedi e la ferita al costato. Se quell’Uomo risorto non fosse anche il Morto crocifisso, sarebbe tutta una farsa, una messinscena, una simulazione.

Povero Tommaso, ritenuto da tutti incredulo e invece sei stato il solo vero credente, tanto che il tuo Signore ha voluto onorare la tua richiesta, soddisfare il tuo desiderio, non come pretesa vana e infondata, ma come un desiderio da prendere sul serio e da onorare adeguatamente.

Povero Tommaso, che, tu solo, ha avuto coraggio: mentre tutti erano chiusi in casa per paura, tu eri altrove quella sera, mancando il primo incontro con il Risorto. Non avevi paura anche tu? Che ci facevi in giro? Non temevi le guardie e il sinedrio? E quel coraggio l’hai forse dimostrato con ancora maggiore determinazione quando hai avuto l’ardire della sfida, della scommessa, della provocazione, del “duello d’amore” con il tuo Signore!

Povero Tommaso, pensavamo fossi un debole e invece sei stato l’unico a pretendere un incontro personale, unico, ineguagliabile, perché avevi ben compreso che l’amore è “per te” o non è. Non c’è amore per la folla, per la massa, per tutti. L’amore “per tutti” diventa tale solo quando è “per ciascuno”, uno per uno, volto per volto, sguardo per sguardo.

Povero Tommaso, considerato codardo, ma ci hai donato una delle professioni di fede più belle del Vangelo: “Mio Signore e Mio Dio!” Che dire di più? In quel “mio-relazionale” c’è tutto il senso di un’amicizia, il valore di una sequela, la prova di un amore che non conosce misura.

Caro Tommaso, non ti preoccupare di quel richiamo che il Signore ti ha fatto alla fine! Credimi, non era rivolto a te, ma a tutti noi. Lui non manca gli appuntamenti, non ti dà buca: hai chiesto un incontro ed Egli ha saputo onorarlo, con discrezione, pudore, ma con assoluta affidabilità.

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