luce solo per il prossimo passo

“Abbiamo luce solo per il prossimo passo.” Questo pensiero mi ha accompagnato ieri alla fine di un incontro con i giovani, dedicato alle scelte che ciascuno di noi deve fare nella vita. Luce solo per il prossimo passo, nulla di più, nulla di meno. L’immagine usata, particolarmente efficace, è stata quella del faro anteriore della bicicletta. Chi ha qualche capello bianco ricorderà le luci alimentate dalla dinamo sulla ruota, che producevano un’illuminazione davvero flebile, capace di rompere l’oscurità solo per due o tre metri davanti a sé. Le moderne luci a led forse offrono un raggio più lungo, ma il concetto rimane lo stesso. Di sera, in bicicletta, non si può vedere tutta la strada di fronte, ma solo quel piccolo tratto di qualche metro che ci sta davanti. Si procede un po’ come nella nebbia: un passo alla volta, un metro alla volta, una pedalata alla volta.

Forse questo vale un po’ anche per le nostre decisioni: la vita raramente ci concede la piena percezione del domani, una chiara consapevolezza della scelta e una visione limpida di ciò che accadrà. Ci offre “luce” solo per il prossimo passo, e solo dopo aver compiuto quel passo, come il fanalino della bici, si rischiara quello successivo.

È una situazione un po’ strana e destabilizzante: noi, grandi pianificatori amanti del controllo, avremmo preferito una vista acuta in grado di svelare il futuro; avremmo desiderato uno sguardo onnipervadente e comprensivo, ampio e capace di abbracciare tutto. Che smacco per la nostra presunzione di controllo e dominio! Che affronto alla nostra illusoria onniscienza e onnipotenza!

“Abbiamo luce solo per il prossimo passo” ci insegna la vita con una certa severità. La strada si forma camminando, il percorso si apre esplorandolo, il sentiero si svela calpestandolo, in un continuo equilibrio di fiducia e movimento, in un gioco del quale si può essere solo giocatori attivi, mai meri osservatori. “Solo il prossimo passo” è la logica dell’esistenza che assomiglia all’invito “venite e vedete”, lasciati coinvolgere e scopri cosa devi fare. Il mistero lo si scopre solo abitandolo.

Una replica a “luce solo per il prossimo passo”

  1. Avatar dazzling45240872a5
    dazzling45240872a5

    Mi piscerebbe, ma non per una polemica fine a sé stessa, che qualcuno rispondesse a Giuliano Ferrara al suo articolo: La grande lezione di Ruini v.: https://www.ilfoglio.it/chiesa/2025/04/30/news/la-grande-lezione-di-ruini-7671509/

    Io pur non essendo un teologo ma un laico da sempre alla ricerca di Dio di Cristo (un questuante, con discrezione, della sua esistenza o azione…) penso, nonostante questi miei limiti, che Ferrara possa sostituire il cardinale G. A. Becu in Conclave e, con le sue credenziali e la sua raffinata e conclamata sapienza teologica, concorrere così all’elezione a papa: Giulio IV° (?). Sono sicuro però, rispetto alla posizione di Giuliano Ferrara, che la chiesa di Francesco (dei due Francesco: uno santo e patrono del nostro paese e l’altro papa, che sento vicini e non estranei…) abbiano avuto altro atteggiamento di tutela – aiuto disinteressato e testimonisnza diretta del loro Cristo – dei bisogni materiali e spirituali dell’uomo che non quelli sostenuti del teologo Ferrara o, forse, anche del Cardinale Ruini, a sostegno della chiesa e del catolicesimo.

    ( Se fossero i comportamenti o rituali o certo tipo di arcana sapienza a prevalere, sentiti come necessari secondo Ferrara alla vera Chiesa… non busserei più alle porte dei “catttolici” ma a quelle dei buoni “cristiani” sì: continuerei a farlo avvicinandomi alla soglia di quelle dei due Francesco, e di molti altri per carità…)

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