Giada

Giada

Oggi condivido con voi la storia di Giada, che ho avuto il piacere di intervistare nell’ultimo numero di Lodivecchio mese.  Buona lettura!

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Il cuore di Giada batte ormai in Spagna. Dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo e una passione per cinema, teatro e televisione, Giada Andreasi, 25 anni, molti dei quali trascorsi a Lodivecchio, decide di sperimentarsi in nuovi ambiti o, come dice lei, “darmi una spinta in più“.  

Avevo già considerato diverse opzioni dopo l’università, piuttosto che proseguire con una laurea magistrale, e tra queste c’era il servizio civile universale. Mi sono concentrata sulla Spagna perché mi piaceva come nazione e perché parlo lo spagnolo. Mi sono orientata verso progetti sociali, poiché erano quelli che più mi motivavano e si allineavano con il mio percorso di vita, essendo stata educatrice dell’ACR. Ho scelto la realtà dei Salesiani, che hanno progetti in tutta Spagna e, dopo il processo di selezione e un periodo di formazione, sono partita con altre due compagne per Valladolid. Lì abbiamo vissuto insieme in un appartamento.”

Giada ha iniziato il suo servizio lavorando con una fascia ampia di giovani, dai 3 ai 16 anni, impegnandosi in percorsi di educazione non formale. “Il progetto mirava a promuovere le abilità sociali, poiché i destinatari erano giovani e bambini provenienti da famiglie immigrate, soprattutto musulmane e gitane.” Il progetto si svolge in un ambiente educativo particolare, dove diversi operatori, psicologi, pedagogisti e animatori culturali lavorano insieme per il bene dei ragazzi. “È stata un’esperienza meravigliosa“, conferma Giada, “che ha arricchito enormemente il mio bagaglio personale e mi ha permesso di entrare in contatto con culture molto diverse.”

Giada non si limita al servizio richiesto ma si coinvolge nei percorsi promossi dalla comunità salesiana: “Ho partecipato a un itinerario di educazione alla fede con ragazzi dai 9 agli 11 anni, consentendomi di vivere appieno la ricchezza del mondo salesiano.”

Non è stato sempre facile“, ci confida. “La solitudine si è fatta sentire e spesso ho provato paura all’idea di entrare in un ambiente nuovo con persone molto diverse da me.”

Alla fine del suo anno di servizio, Giada ha scelto di rimanere: “Ho deciso di restare per continuare l’itinerario di educazione alla fede dedicato ai ragazzi preadolescenti e per studiare, aspirando a diventare un’animatrice socio-culturale, per poter sviluppare in modo professionale quanto avevo iniziato. Oggi lavoro come coordinatrice di programmi di immersione linguistica, che consentono ai ragazzi in età scolare di trascorrere giorni insieme in località costiere o montane, dove possono sperimentare attività educative, formative, ricreative e avventurose.”.

“Mantengo i rapporti con Lodivecchio, ma la mia vita adesso si concentra in Spagna“, conclude Giada, che vive la sua nuova nazione di adozione come il luogo in cui costruire il suo futuro. È bello constatare come la nostra comunità abbia rappresentato una pista di lancio significativa per molti giovani che ora costruiscono il loro avvenire altrove.  

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