La Bella Italia la incontri quando meno te l’aspetti. Appare come un dono inatteso, proprio quando ti dimentichi di cercarla e smetti di lamentarti per la sua assenza.
Questa mattina l’ho incontrata all’ingresso di un grande ospedale oncologico. Aveva l’aspetto di una paciosa donna di mezza età, di altezza modesta e con una figura rotondetta. Accoglie i pazienti che entrano un po’ spaesati nel grande nosocomio, offrendo a ciascuno un sorriso gentile, commovente, morbido, accompagnato da un “buongiorno” che pare davvero convinto e convincente. È una delle tante volontarie che donano il loro tempo in questo ospedale, facendo una cosa apparentemente semplice, ma in realtà preziosa: dare informazioni. Chiunque entri e non conosca il posto trova questa donna sulla sua strada, pronta ad aiutarlo con premura e dolcezza.
La sento ripetere mille volte la stessa frase: “Per le prenotazioni deve schiacciare il pulsante uno del totem, poi andare in fondo a destra e attendere che il suo numero appaia sul grande cartellone luminoso.” Durante questa interminabile litania non si coglie in lei alcun accento di rimprovero, di noia o di irritazione. Ripete la filastrocca come se fosse la prima recita del giorno, senza esitazioni, senza incertezze. Ogni paziente è come se fosse il primo della giornata, e con ritrovata energia e disponibilità dispensa il suo consiglio e il suo sorriso.
La cosa davvero straordinaria è che la sua affabilità è gratuita, il suo tempo è offerto senza alcuna remunerazione, la sua pazienza è senza ritorno.
Si racconta che, un giorno, un giornalista, sorpreso nel vedere Madre Teresa di Calcutta curare con amore un lebbroso, le disse: “Madre, io questa cosa non la farei nemmeno per un milione di dollari.” E lei, guardandolo negli occhi, rispose: “Neanch’io.”
Forse la Bella Italia la trovi proprio qui, dove viene abbandonato l’interesse personale, la brama egoistica di affermazione, la fame di successo e la voglia di emergere. La Bella Italia la trovi quando le cose non si fanno per un milione di dollari, ma perché si attinge a un bacino segreto di bene che nessuno può acquistare.









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