C’è una tradizione natalizia, qui a Boonton, che ogni anno trasforma le case in piccoli laboratori di meraviglia. Il protagonista è Jack, uno degli elfi di Babbo Natale, incaricato di svolgere una missione speciale durante il periodo di Avvento.
Secondo l’usanza, Jack arriva nelle case dove vivono dei bambini per osservare il loro comportamento nel corso della giornata. Poi, quando scende la sera e tutto si fa silenzio, Jack riacquista i suoi poteri magici e vola al Polo Nord per fare rapporto a Babbo Natale. Ed è proprio questo suo continuo andare e venire che rende l’attesa ancora più emozionante.
Ogni mattina, infatti, i bambini si alzano con un pensiero fisso: dov’è Jack oggi? Inizia così la loro piccola caccia al tesoro domestica. E Jack, si sa, ama sorprendere: un giorno lo si può trovare appollaiato su un mobile, il giorno dopo nascosto dietro una porta, o magari sotto un tappeto. C’è chi giura di averlo visto aggrappato a un lampadario, e chi ha raccontato di averlo trovato nientemeno che… nel frigorifero!
L’unica regola da rispettare è sacra: Jack non si può toccare. Un gesto imprudente potrebbe fargli perdere i suoi poteri, impedendogli di tornare da Babbo Natale e mettendo a rischio l’intera consegna dei regali. Un pensiero che basta e avanza per far sì che i bambini si avvicinino a lui con rispetto e un pizzico di timore reverenziale.
E così, ogni giorno, Jack porta un po’ di magia, un po’ di sorpresa e tanta attesa. Non è solo un pupazzetto che cambia posto: è un complice silenzioso che accompagna i bambini verso il Natale, trasformando la routine quotidiana in un gioco pieno di immaginazione.
In fondo, forse è proprio questa la sua missione segreta: ricordarci che la meraviglia è nascosta nelle cose più piccole. Basta saper cercare.









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