VIA DA YARMOUK

Durante questo weekend sarà pubblicato il mio nuovo libro, “VIA DA YARMOUK – storia di un uomo salvato dal suo pianoforte” (Ed. Le Piccole Pagine), scritto insieme ad Aeham Ahmad, il pianista palestinese di fama internazionale noto come “il pianista di Yarmouk”. Ahmad ha raggiunto la notorietà suonando il suo pianoforte per i bambini di Damasco durante la guerra civile, anche sotto il fuoco delle bombe. Collaborare con un artista di così grande talento è stata per me un’esperienza straordonaria. Ho infatti avuto l’opportunità di incontrare non solo un grande talento ma pure un uomo di straordinario valore.

Condivido di seguito la mia introduzione al libro (che accompagna quella di Aeham) nella speranza che la sua vicenda possa suscitare il vostro interessa e curiosità, esattamente come è accaduto a me.

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Questo libro nasce da un incontro casuale, imprevisto e imprevedibile: quello di un artista di fama internazionale con una persona comune come me. È successo per caso, durante un suo concerto in Italia, ma, come spesso accade nella vita, certi eventi si rivelano generativi per il futuro, talmente ricchi da rappresentare solo il primo passo di un lungo viaggio che porta lontano, in luoghi inaspettati.

In fondo, questo libro nasce da un’amicizia, non una di quelle conoscenze superficiali che la vita talvolta ci propone, ma da quei rari miracoli che si verificano tra due esseri umani. Questi eventi misteriosi succedono quando un incontro si trasforma in un’affinità tra anime, una conoscenza che si evolve in confidenza, una simpatia che diventa affetto. Questo, incredibilmente, è accaduto tra Aeham e me: le nostre vite si sono incrociate e ci siamo riconosciuti immediatamente come amici, simili, fratelli, legati da un legame che sembrava venire da lontano.

Questo libro è un tentativo di raccontare la nostra amicizia, di dare voce a ciò che abbiamo scoperto l’uno dell’altro. Aeham è un musicista famoso, apprezzato in molti paesi per la sua musica e creatività. La sua storia è diventata nota grazie ai libri che ha scritto e ai numerosi articoli che quotidiani e settimanali internazionali gli hanno dedicato. La sua vicenda somiglia a una fiaba, e forse è per questo che molte persone gli sono affezionate: pianista per vocazione, talento naturale, Aeham ha iniziato a suonare il pianoforte tra le strade devastate di Damasco, sotto il rumore delle bombe e il sibilo dei proiettili. Fuggito fortunosamente da Damasco, il giovane pianista giunge, attraverso la rotta balcanica, in Germania, dove viene accolto come profugo. Da lì inizia la sua nuova vita insieme alla sua famiglia, che riesce a riunire a sé dopo circa un anno dalla sua partenza.

Tuttavia, la vicenda conosciuta di Aeham rischia di nascondere aspetti meno evidenti a uno sguardo superficiale: dietro il “personaggio” Aeham, amato e conosciuto da molti, c’è l’“uomo” Aeham, con tutte le sue speranze, fatiche, delusioni, desideri e attese. È l’Aeham che ho imparato a conoscere attraverso il nostro rapporto e i suoi scritti. Questo libro vuole dare voce a un Aeham più personale, poliedrico, intimo in certi momenti. Vuole onorare la ricchezza umana di questo giovane pianista palestinese, divenuto protagonista di una vicenda unica e singolare. Ma al contempo, vuole aiutare a cogliere nella sua vicenda i tratti di umanità comuni a tutti noi. È questo che ho cercato di fare in questo libro: mettere in dialogo la storia singolare di Aeham con quella, forse più prosaica e quotidiana, di ognuno di noi; permettere che la sua esperienza stimoli le nostre vite, sollevando domande, dubbi, interrogativi che appartengono all’uomo di ogni tempo e latitudine.

Ho provato, potremmo dire, a fare da semplice traduttore, non solo perché ho trasposto in italiano ciò che Aeham ha scritto nella sua lingua, ma soprattutto perché ho cercato di far risuonare il suo vissuto nel vissuto di ciascuno di noi. La sfida è stata grande e il risultato, come spesso accade, incerto: spero che, leggendo questo libro, ogni lettore possa conoscere, anche solo da lontano, un uomo che ha affrontato, con il suo talento e la sua arte, infinite sfide e continua ancora oggi a testimoniare la forza generativa della musica. E che, incredibilmente mi onora della sua amicizia.

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Se ti interessa puoi leggere l’intervista che Elisa Russo de Il Piccolo di Trieste ha recentemente fatto ad Aeham e a me relativamente al nostro nuovo libro. Questo il LINK

I’m Marco

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