E niente, ci risiamo: “Ragazze ‘cubiste’ seminude sul palco, la festa di Natale degli avvocati di Roma”. Lo raccontano un po’ tutti i quotidiani online. La festa di Natale della Fondazione dell’Ordine degli avvocati di Roma, prevedeva, insieme a tartine, fette di panettone e spumante, pure alcune ragazze che ballavano seminude sul palco, per il piacere dei presenti.
Ma si, nulla di tragico o di volgare: qualcosa che si vede comunemente in giro tra feste e intrattenimenti vari. Un po’ di goliardia, si dirà… vero.. ma resta il fatto che ancora una volta si usa il corpo della donna come un oggetto del desiderio maschile, come una “cosa” che eccita, che galvanizza ed attizza, cinquanta chili di carne femminile capace di attivare la produzione di dopamina ed endorfine nel corpo altrui.
Sorrido perché poi si sente dire in giro che il patriarcato non esiste: secondo voi queste espressioni artistiche come le dovremmo classificare? Forse il tema non è tanto “se” il patriarcato esiste o no, ma che esso è qualcosa di talmente “naturale” che stentiamo pure ad accorgercene.
Faccio una proposta, qualora qualcuno dubiti dell’opportunità o meno di certe manifestazioni folcloristiche. Ci si faccia una semplice domanda: se ci fosse mia figlia su quel palco, che cosa penserei? Se ci fosse mia figlia con vestiti succinti e che mostra a maschi arrapati le sue grazie, lo riterrei ancora una goliardata? Se fosse mia sorella, o la mia ragazza, o la mia amica? Ecco, mi pare un buon criterio: quando siete in dubbio sul da farsi, pensate che ci potrebbe essere vostro figlio o vostra figlia in quella situazione e vedrete come la cosa diverrà chiara in pochi istanti!
Perché, alla fine della fiera, vien da chiedersi perché qualcosa che non permettereste mai di fare a vostra figlia, dovrebbe diventare lecita o divertente con le figlie di altri…









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