pagare tutti o pagare meno?

In Italia, ci si sta preparando per la nuova legge di bilancio del 2025, un progetto cruciale che richiede il reperimento di diversi miliardi per garantire la sostenibilità dei conti pubblici. In un contesto economico complesso e sfidante, il tema della tassazione diventa ancora più urgente e controverso. Si tratta di un argomento delicato che tocca le fibre più profonde della nostra società e che riflette un problema strutturale di evasione fiscale. Nonostante le molteplici riforme e le promesse di una maggiore equità, il carico fiscale continua a non essere distribuito in modo uniforme tra i cittadini. Alcune categorie, come i lavoratori dipendenti e i pensionati, pagano fino all’ultimo centesimo di tasse, mentre altre, dati alla mano, sono coinvolte in un sistema di evasione notevole.

L’articolo 53 della Costituzione italiana è chiaro: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” Tuttavia, la prima parola, “tutti”, sembra essere spesso dimenticata. In un paese dove viene comunemente accettato che le regole valgano solo per alcuni, l’ineguaglianza nella contribuzione diventa una normalità insostenibile.

Semplificando un po’ il discorso si possono delineare due posizioni distinte ed opposte. La prima posizione, ispirata a valori solidaristici e ugualitari, afferma che occorre “pagare tutti per pagare meno”. Questo approccio parte dal presupposto che se le tasse vengono pagate da tutti, il carico fiscale complessivo potrebbe diminuire. In altre parole, l’idea è che più cittadini contribuiscono, meno pesante risulterebbe la tassazione per ognuno di noi.

La seconda posizione, invece, è più liberista. Essa sostiene il principio che serve “pagare meno per pagare tutti”, cioè ridurre le tasse nella speranza che questo incentivo ispiri un numero maggiore di contribuenti a ottemperare ai propri obblighi fiscali. Qui, l’idea è che una minore imposizione fiscale stimoli i cittadini a contribuire in modo più significativo, allargando la base dei contribuenti.

In questo contesto, il governo si trova di fronte a due scelte cruciali: ridurre drasticamente le tasse, come promesso in campagna elettorale con la tanto discussa flat tax, che non è mai stata realizzata per tutti i contribuenti, oppure attuare una seria lotta all’evasione fiscale per ampliare la base dei contribuenti. Non è più economicamente e moralmente sostenibile aumentare le tasse a chi già le sta pagando, perpetuando così una spirale di ingiustizia e di sfiducia verso le istituzioni.

Il dilemma è evidente: mentre il dibattito si polarizza tra questi due approcci, in Italia si riscontra una mancanza di coraggio nell’adottare seriamente l’uno o l’altro. Invece di affrontare la questione dell’evasione fiscale e della giustizia tributaria, il problema viene gestito incrementando il carico fiscale per coloro che già contribuiscono. Questo non è solo ingiusto, ma causa un ulteriore allontanamento tra il cittadino e lo Stato.

Le previsioni per il prossimo anno non portano buone notizie: il carico fiscale dovrebbe superare il 42%, il massimo degli ultimi anni. Questo non può non sollevare interrogativi sulla sostenibilità economica e sociale di tale pressione.

Le conseguenze di questa spirale sono gravi. La mancanza di una cultura fiscale diffusa e il permanere di disparità tra le diverse categorie di contribuenti minano la fiducia nelle istituzioni e nel sistema democratico. L’evasione fiscale non è solo un crimine; è un atto che ha ripercussioni su tutti, sul welfare, sui servizi pubblici e sulla qualità della vita di ciascun cittadino. È urgente definire politiche serie ed efficaci per la giustizia fiscale e contributiva. Affrontare la questione dell’evasione fiscale richiede un’analisi attenta e una volontà politica che finora è mancata. È fondamentale che tutti i cittadini si sentano parte di un sistema equo, in cui ciascuno è responsabilizzato a contribuire secondo le proprie possibilità. Solo così potremo finalmente realizzare l’idea di una fiscalità giusta e solidale, recuperando il rispetto di quell’elemento essenziale della nostra Costituzione.

pubblicato su il Cittadino del 11 ottobre 2024

Lascia un commento

I’m Marco

Benvenuti in questo mio piccolo spazio virtuale che vorrebbe offrire sosta e ospitalità a pensieri ed esperienze capaci di custodire il senso ed i sensi della vita

Let’s connect