la diga e l’argine

A Dade

La legge non annulla il desiderio ma lo sostiene. Questa è una delle tesi dell’ultimo libro di Massimo Recalcati. Secondo l’autore, questa è l’eredità essenziale della psicoanalisi: la Legge non è nemica del desiderio, bensì il suo fondamento più radicale. Ammetto che possa essere un concetto poco intuitivo e non immediatamente comprensibile. La legge stabilisce un limite invalicabile: come può, quindi, il limite imposto dalla legge essere ciò che alimenta e struttura il desiderio? In che modo i “no” imposti dalla legge possono accompagnare i “sì” di cui sembra nutrirsi il desiderio umano?

Forse, per comprendere meglio queste affermazioni apparentemente contraddittorie, dobbiamo riconsiderare il significato che attribuiamo alla parola “limite”. È facile immaginarlo come una diga che ostacola il fluire del fiume del nostro desiderio. Il limite viene percepito come un ostacolo, un impedimento al libero corso del nostro desiderio, un attacco alla nostra volontà ab-soluta, cioè libera da qualsiasi vincolo. Questo pensiero si basa sulla convinzione che solo la soddisfazione immediata, incondizionata e completa del desiderio sia il vero modo per appagarlo e onorarlo. Solo quando il fiume scorre senza ostacoli, può raggiungere la foce e completare la sua missione. Ogni ostacolo al suo fluire naturale e spontaneo diventa un attacco e una limitazione alla sua esistenza.

Tuttavia, la “legge che struttura il desiderio” ha una funzione e uno scopo del tutto diversi. Essa opera come l’argine del fiume: contenendo il suo corso, ne consente il movimento e il graduale procedere. Le sponde non ostacolano il fiume, ma definiscono un orientamento, una prospettiva, una direzione. Senza argini, il fiume si fermerebbe, inondando la terra circostante e creando una vasta palude. Per il fiume, gli argini non sono una minaccia alla sua libertà di scorrere, ma la condizione stessa della sua esistenza, il rimedio alla dispersione e all’incompletezza. La legge orienta il desiderio, lo struttura e lo rende umano, perché è capace di assegnargli un senso, una direzione e un progetto. Perché, come ci ricorda Recalcati, la Legge è, in realtà, il nome più autentico del desiderio, ed è il nome più proprio della vita viva.

Una replica a “la diga e l’argine”

  1. Avatar souldeliciously063f58d770
    souldeliciously063f58d770

    Molto bello.

    Grazie della condivisione.

    Giuliana

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