senza rete

Possiamo convincerci a parole, forzare i nostri pensieri e imporci un giusto distacco, ma non ce la si fa: lasciare ai nostri figli la possibilità di sbagliare è qualcosa che va contro la nostra natura materna e paterna.

Sai benissimo, nella tua testa, che si cresce affrontando da soli i propri problemi, individuando strategie, che a volta funzionano e a volte falliscono, sperimentando l’insuccesso e la fatica, ma quando tutti questi bei pensieri si applicano ai tuoi figli, tutto diventa terribilmente complicato e doloroso.

Prevale nel tuo cuore l’impulso alla protezione, alla difesa, alla custodia… fatichi a lasciar loro il giusto spazio per misurarsi, per godere di una meta raggiunta e per leccarsi le ferite per un traguardo mancato.

Tutto questo, per noi genitori, è una ascesa spirituale: nulla di “naturale”, nulla di “scontato” o di “tranquillo” … ma frutto di una scelta sofferta e talvolta lacerante.

Ti è chiesto di stare lì ed attendere… lasciare all’altro lo spazio per essere se stesso, per crescere, per sbagliare e per fallire. Ti è chiesto di scommettere sulle sue capacità e risorse, sulla sua voglia di fare, sulla sua tenacia e determinazione. Il tutto senza scurezze, senza rete di protezione, senza garanzie. Non c’è assicurazione che ti tutela dal possibile errore; nessun risarcimento è previsto, nessuna “protezione accessoria”, nessun premio né rivalsa.

È vero: si cresce insieme. Il loro sforzo per imparare ad affrontare la vita corrisponde esattamente al tuo sforzo di lasciare loro questa possibilità, di concedere, dolorosamente, occasioni e possibilità, libertà e responsabilità.

In fondo è così per ogni nascita: c’è il dolore del neonato che è espulso nel mondo, attraverso un canale angustio, privato del suo piccolo “paradiso materno”; e c’è il dolore della mamma che in questo “lascar andare”, patisce le “pene dell’inferno”…  già.. paradiso ed infermo…tutto in un solo gesto…

Una replica a “senza rete”

  1. Avatar Noemi
    Noemi

    bello! bravo Marco! questa mi sa che me la stampo! xchè spesso dovrò ritornare su questa fatica che davvero sembra un altro parto!! 😉

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