Venite a me…

C’è una parola di consolazione nel Vangelo di oggi, una buona notizia, un’espressione di conforto per chi, come noi, fatica nella vita per restare all’altezza della propria umanità.

In fondo il Maestro assicura che il Vangelo è per gente che arranca, che vive nella prova e nello sforzo; il Vangelo è per chi ci tenta, non per chi ce la fa, per chi prova, si mette in gioco, butta il cuore oltre l’ostacolo senza alcuna garanzia di successo.

Il Vangelo del maestro di Nazareth non è per chi ha le idee chiare, per chi ha tutto sotto controllo, per chi procede baldanzosamente nella vita. Non è per chi, dall’altro della sua sapienza, possiede un paracadute pronto per ogni sventura, per chi ha tutele e sicurezze, per chi ha la via spianata davanti, per chi ne esce sempre a testa alta e sotto una pioggia di applausi.

Sa accogliere la Buona Notizia solo chi è piccolo e povero, chi è ben consapevole del proprio limite, delle proprie incoerenze, delle proprie fragilità, delle ferite più o meno visibili che porta nel cuore. La Parola Buona è per chi si fida, per chi scommette la propria esistenza su un invito, su una promessa, su una speranza. La parola è per chi è in viaggio, per chi continua a camminare anche sotto la pioggia, per chi viaggia in terza classe, per chi è costretto a mille soste e nonostante tutto riprende il viaggio.

Non è questa la buona notizia che tutti aspettiamo? Noi siamo noi quei piccoli che vivono alla giornata, sempre bisognosi di una salvezza, di un appiglio e di un salvagente da indossare nelle tempeste della vita? Non è forse per noi quell’invito al ristoro, al sollievo e al conforto? Che gioia quando finalmente ci scopriremo destinatari di quell’annuncio, quando sentiremo su di noi lo sguardo prediletto del Padre, quando accoglieremo la nostra imperfezione come spazio di un incontro e luogo di una promessa!

Una replica a “Venite a me…”

  1. Avatar Peo
    Peo

    Bellissima considerazione che mi fa venire in mente il discorso di accettare il cambiamento nelle aziende.
    Quando ripenso alle parole di Larman che parlandoci delle difficolta’ di cambiare le aziende, ci diceva che fino a quando le aziende saranno cosi’ ricche non saranno interessate a cambiare davvero…
    Credo sia nella indole umana, se non ti rendi conto di essere limitato, in difficolta’, di avere bisogno di relazionarti e di accettare l’aiuto da qualcuno dall’esterno non farai mai un passo avanti…
    Grazie come sempre della bella meditazione!

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