zona arrivi

Ho già scritto diverse volte della mia passione per gli aeroporti: li trovo posti straordinari dove la gente parte, arriva e si incontra.

Uno dei suoi ambienti più affascinanti è secondo me la zona arrivi, dove tutti i viaggiatori appena atterrati si incontrano con parenti e amici che sono giunti a salutarli. Ne ho avuto conferma anche oggi quando ho atteso per una mezz’ora abbondante l’arrivo di Miriam di ritorno dalla sua vacanza studio: è sempre affascinante, e spesso emozionante, osservare i passeggeri attraversare la porta automatica che si apre al loro arrivo e godere dell’accoglienza che amici e conoscenti riservano loro.

Alcuni si guardano attorno con aria spaesata, dubbiosi sulla direzione dal prendere. Altri, probabilmente habitué del posto, procedono decisi verso l’uscita, incuranti delle persone che li circondano. Altri ancora, e questa è la categoria che trovo più emozionante, sono accolti da abbracci e baci di chi da diversi minuti attende bramosamente che quella benedetta porta si spalanchi e la persona attesa faccia capolino.

Come questo ragazzo, sui vent’anni, jeans portati a vita bassa e maglietta alla moda, che scruta con impazienza l’area al di là della sbarra, quella destinata ai passeggeri in uscita. Il suo viso improvvisamente si illumina non appena una ragazza, su per giù delle stessa età, si presenta ai suoi occhi: corporatura esile ed una pelle abbronzata e lucente. Quando la porta si apre la giovane donna individua immediatamente il fidanzato e si lancia verso di lui quasi di corsa. Il ragazzo, da parte sua, spalanca le braccia ed accoglie l’amata in un fortissimo abbraccio che sembra non finire mai. La scena non passa inosservata e tutto attorno è un mormorio di apprezzamenti e commenti benevoli sulla coppia.

I due paiono non sciogliere più quell’avvinghiarsi di braccia, come se il tempo si fosse improvvisamente fermato, come se fossero rimasti solo loro due in quell’ampio ed affollato spazio della zona arrivi. Accade che quel contatto pelle a pelle si allenta ma solo per concedersi un intenso bacio, denso di passione, calore, brama ed ardore. Pare una scena da film in bianco e nero, uno spettacolo degno di una pellicola da oscar. È una scena tenerissima ed emozionante, di una normalità straordinaria ed stupefacente, un piccolo capolavoro dei legami e degli affetti.

Chissà come si sono mancati l’un l’altro i due giovani, quanta nostalgia della pelle dell’altro avranno provato e patito. E chissà quale gioia avranno provato in questo rinnovato incontro, in questo ritrovarsi tanto atteso e desiderato.

I due si separano, lui le afferra la valigia per muoversi verso l’uscita, ma ogni passo è interrotto da un nuovo bacio che scocca inatteso sulle labbra della ragazza.

È davvero affascinante ammirare questo amore che non tollera separazione, che necessita della presenza fisica e carnale dell’altro, delle sue braccia e della sua labbra, come quel luogo senza il quale non si riesce a vivere. È come una fame insaziabile, un bisogno vitale d’aria, un desiderio esistenziale ed inappagabile di pienezza e comunione.

Quanta Vita ci scorre accanto, quanta Vita si insinua nelle nostre giornate. Quanti legami ci animano di una desiderio che ci toglie il fiato. Un po’ ovunque… anche alla zona arrivi di un aeroporto…


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