L’amore ci scava, proprio come un fiume carsico corrode la roccia e crea anfratti e caverne nel cuore della terra. Anche l’amore ci scava: quando ci raggiunge esso penetra nella nostra carne, dentro la nostra sensibilità, raggiunge il fondo della nostra anima e là si crea spazi, genera labirinti e dirupi, stanze e gallerie.
Sì perché l’amore è per sua natura accogliente e generativo. Esso sa creare spazio anche là dove non pensavamo ce ne fosse, sa offrire ospitalità anche in quella remota parte del nostro cuore che pensavamo inabilitale. È proprio questa la singolare natura generativa dell’amore: l’amore non sta mai da solo ma crea spazi per altri amori. Un’amicizia, quando è vera e sincera, crea spazio per un’altra amicizia; un legame, se è profondo e vitale, non esclude mai altri futuri legami. Anzi. Esso propizia la nascita di nuovi rapporti, proprio perché nel suo scendere dentro di noi, quel legame ci ha scavato e ha saputo creare spazio aggiuntivo.
Solo un amore egoistico e narcisistico è talmente vile da ergersi a barriera verso altri amori.
Quando un amico ti “arriva dentro” ecco che hai la chiara consapevolezza che sei capace di altre amicizie, di altri legami significativi. Ebbene è così: l’amore ha l’effetto di dilatare il cuore, di renderlo una casa ampia ed accogliente, luogo di ospitalità per molti.
È la legge, un po’ assurda ed incomprensibile, dell’amore: esso si moltiplica donandolo e si accresce proprio nel momento in cui lo si regala con magnanimità.