È allo stesso tempo incredibile ed irritante, spiazzante ed esigente, l’”effetto tempo” che governa ogni relazione, ogni amicizia ed ogni legame. Ti puoi sforzare finché vuoi, ma il “fattore tempo” è un elemento ineludibile di ogni nostro rapporto.
Serve tempo, tanto o poco dipende dal caso, ma occorre che il tempo passi, tranquillo, quasi sornione, addirittura lasciando dietro di sé quella sensazione urticante di inutilità. I nostri legami nascono così, attraverso il tempo, grazie al suo scorrere, per mezzo di quel fluire continuo ed incessante di ore, minuti e secondi, che così poco tolleriamo.
Aveva ragione Il Piccolo Principe: è la pazienza la virtù che genera legami. E la pazienza è anzitutto l’arte di lasciar scorrere il tempo, di saper attendere, di dare “tempo al tempo” e tempo all’altro, affinché riesca a trovare la strada verso di noi. Forzare è inutile, oltre che dannoso; anticipare è impossibile.
Ogni il legame ha il suo tempo, tempo indisponibile al nostro controllo e al nostro volere. A volte è questione di ore, molto più spesso di giorni e di mesi, talvolta pure di anni, ma la strada che ci conduce all’altro ha sempre una traiettoria misteriosa, imperscrutabile ed incomprensibile.
Ci è chiesta la tenacia del Piccolo Principe: sedere e attendere che la “nostra volpe”, giorno dopo giorno, decida di sedersi sempre un po’ più vicino a noi.
Molto bello.
E bada bene che io ho usato una chiave di lettura esattamente opposta: mi sto separando.
Penso che tutto ciò che hai scritto (tu e il piccolo principe) valga anche per gli allontanamenti.
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