“La parola poetica canta, evoca, esprime, interpreta quanto di più prezioso l’uomo vive, conosce, sente, spera, ama, crede. Il linguaggio poetico plasma, dà forma a tutto questo, ha la capacità di dare ordine alla vita cercandone un senso e al mondo facendone un cosmo; la poesia non si limita a rispecchiare, riprodurre, descrivere, ma interpreta, plasma, dunque aggiunge qualcosa, manifestando quella “poetica” che rimanda al fare, al creare. Il poeta fa, crea mediante la parola, e questa sua peculiarità gli viene riconosciuta dal mondo antico con l’idea di ispirazione divina: il poeta è un messaggero, anche inconsapevole, del divino, di altro”.
C. Belloni, “Serve un verso”, in Servitium III 158 (2005), 45-46