Pasqua un po’ “sui generis” quest’anno: a motivo di una gara di Miriam, ci ritroviamo tutti e quattro a dover trascorrere la giornata di festa in una palestra, in un palazzetto affollato di gente che proviene un po’ da ogni dove. Senti accenti dell’Est, qualche parola in inglese ed in tedesco; vedi qualche tratto centroamericano e qualche bandiera israeliana e portoghese… in questa babele di lingue pare più Pentecoste che Pasqua.
Non mi entusiasma trascorrere questo giorno di festa lontano da casa, ma, si sa, ogni tanto occorre accettare qualche “piccolo compromesso” per la felicità di qualcuno… speriamo non sia stato troppo al ribasso…
Avevo già messo in conto, quindi, che la Messa di Pasqua sarebbe andata un po’ alla meno peggio. È così che quando veniamo a sapere che nella chiesa parrocchiale di Cesenatico c’è una veglia pasquale, pensiamo che, forse, si potrebbe sfruttare l’occasione per vivere almeno un piccolo momento di preghiera e di raccoglimento. Inaspettatamente la cosa prende tutt’altra piega: lo si intuisce dal primo rito di benedizione del fuoco. Ci troviamo, a nostra insaputa, a vivere la veglia con una comunità viva e dinamica, che celebra una liturgia ricca e profonda, solenne e semplice, partecipata e popolare. Ecco qui la sorpresa: ci aspettiamo una “soluzione di ripiego” ma, in realtà, è una veglia “con i fiocchi”; parole sobrie e profonde, una gestualità lenta ed evocativa, un canto meraviglioso e coinvolgente… insomma una vera sorpresa pasquale.
È bello vivere lo stupore, proprio nella notte che celebra la “sorpresa” di Dio. Due donne vanno ad imbalsamare il corpo di un condannato a morte, ucciso il giorno prima, e si trovano protagonisti della più grande sorpresa della storia: non è lì, è risorto! Il loro pensiero è concentrato su quel masso da rimuovere dall’ingresso del sepolcro ed ecco che trovano tutt’altro: la pietra rotolata e l’annuncio di una Vita Risorta!
È Pasqua quando ci lasciamo sorprendere dal l’imprevedibilità della Vita; quando i nostri piccoli e maleodoranti sepolcri vengono spalancati in modo inatteso e imprevisto; è Pasqua quando la Vita irrompe là dove non ce l’aspettavamo, oltre i nostri schemi, oltre le nostre attese, oltre ogni nostra più rosea speranza. Buona Pasqua!