offrire rifugio

Talvolta amare significa offrire rifugio, un posto ed un tempo in cui riprendere fiato ed energie, un occasione in cui mollare la presa, rilassare i muscoli e semplicemente “essere” senza pressioni, richieste o prestazioni.

Talvolta amare è una cosa semplice e apparentemente “inutile”: non si possono risolvere i problemi, cambiare le cose, influire su situazioni storte, creare cambiamento o crescita. Talvolta occorre accontentarsi di offrire ospitalità, un po’ di calda accoglienza e ascolto. Credo che sia proprio questo ultimo a fare la differenza: a volte amare è tutta questione di ascolto, di una accettazione totale ed incondizionata, di una apertura della mente e del cuore alle parole che sgorgano dall’anima dell’altro.

L’amore spesso assume questa forma di radicale passività: nessuna azione da fare, nessuna parola da dire, nessun “potere” da esercitare, ma solo una disponibilità senza riserve, senza giudizio e senza pretese.

Mi accorgo sempre più spesso che amare, in alcuni momenti, significa solo “esserci”, restare, tenere il punto, mantenere la posizione. L’amore talvolta è solo l’incontro del tuo “esserci” con l’”esserci” dell’altro: un mistero di presenze, un ritrovo di cuori, uno scambio di anime.

Ci stupisce sempre questo fatto, assuefatti come siamo da una cultura che fa dell’efficienza l’unica chiave per leggere le cose. In amore invece, così come nell’amicizia, accogliere vale più del fare e l’ascolto, talvolta, conta più di mille parole.


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