a S. e D.
perché non smettano mai di scrutare il Cielo
in cerca della propria Stella
Ognuno ha la propria stella, ciascuno ha una stella da seguire, proprio come ci racconta Matteo a proposito dei Magi. Nessuno di noi diventa uomo senza guardare il cielo per scrutare l’astro che guiderà la sua vita; nessuno di noi cresce senza alzare gli occhi dai propri piedi per ricercare un guida celeste, una luce che ci accompagni nel lungo viaggio che ci riporta a noi stessi.
Ci serve una stella che si spinga ad intraprendere il viaggio, che sia capace di farci superare l’inerzia iniziale, quella fatica a fare il primo passo, a vincere la stasi, a sbilanciare il nostro corpo in avanti. Senza una stella che ci attragga, la quiete vincerebbe su tutto e la pigrizia placherebbe ogni desiderio e pulsione. Sì, ci serve una stella, per iniziare qualunque viaggio, per intraprendere qualunque esperienza, per aprire qualunque cammino.
Ci serve una stella, poi, per dare senso e orizzonte al viaggio: senza una stella ogni cammino diventa un vagabondare, uno sterile errabondare di posto in posto. Solo una stella ci dà una direzione, un verso, una meta; solo una stella ci indica un traguardo, ci motiva ed incoraggia a perseguire un obiettivo, anche quando le nubi ne celano la vista e le tempeste della vita ci fanno dubitare della sua presenza.
Ci serve una stella infine per illuminare le notti più scure della vita; ci serve una stella per gettare un debole bagliore che ci permetta di mettere un piede dietro l’altro, anche quando non si vede nulla. Quando le tenebre ci avvolgono e lo sconforto ci assale, solo una stella ci può salvare, solo un astro nel cielo può alimentare la speranza e combattere lo scoraggiamento che inonda il cuore.
Ciascuno ha la propria stella che lo tiene in vita, che lo accompagna nel cammino, che lo conduce a contemplare il Mistero della Vita e alla cui vista il cuore può gioire di “una gioia grandissima”.
Ora, caro amico: Qual è la mia stella? Qual è la tua stella? In alto gli sguardi!