“Trovare qualcosa di interessante nella propria vita è sempre un’impresa vana; la straordinarietà sembra appartenere sempre agli altri, mentre chi scrive sembra sempre di aver vissuto una vita troppo ordinaria. Col tempo ho capito che non è vero, non c’è bisogno di aver vissuto una vita fuori dal comune per scrivere.
E la scrittura non necessita neppure di idee assolutamente uniche e originali. Quello che conta davvero è l’educazione nell’osservare e il talento nel decidere cosa vale la pena ricordare e cosa no.
È questo il terreno fertile dove germogliano le storie.” (Primo Levi)
La vita apparentemente più monotona e ordinaria cela sempre una storia da raccontare. Ciascuna persona è una storia. Molti scrittori e registi lo hanno capito creando delle perle della letteratura e del cinema. Ogni persona nasconde dentro di sè pensieri che non traspaiono, azioni che appaiono diverse dalle intenzioni e quindi fraintese, dolori trattenuti, frustrazioni, felicità basate sull’appagamento di una vita semplice. Insomma storie belle, brutte o “normali”. E’ proprio dietro il concetto di normalità che si cela un mondo da raccontare
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