il the e qualche biscotto

“Scusi ma lei chi è?” attraverso la porta socchiusa si allungò su Anna, che stava sul pianerottolo, una larga ombra d’ansia. “La collaboratrice del parroco. Sono qui per le benedizioni pasquali”. Per nulla tranquillizzato il signor Alfredo aprì. Ottantaquattro anni, vedovo da tre, aveva atteso con trepidazione l’arrivo del prete. Si sarebbe scusato per il disordine della casa (che invece era perfetta), gli avrebbe offerto il the e qualche biscotto, e prima di mettergli nella mano la bustina con l’offerta, avrebbe cercato di trattenerlo un po’, a parlare: non di sé, per carità, ma di come va il mondo, e la chiesa e i giovani e cosa succederà.

Ecco invece che arriva una anziana signora. Si ricordò che, sul bollettino parrocchiale, era tutto spiegato: se il prete era uno solo, meglio raggiungere tutti facendosi aiutare da “collaboratori autorizzati”, piuttosto che visitare solo le famiglie che lo chiedevano. “Ma sarà valida” si chiese il  signor Alfredo, guardando il piccolo aspersorio spuntare dalla borsa di lei.

Anna non aveva fretta. Gradì il the e dopo, con naturalezza, lavò le tazzine. Non parlarono del mondo di fuori ma di quello di dentro: di come Alfredo se la cavava da solo, di quando vedeva e sentiva i figli, e soprattutto di quanto gli mancava la moglie. Sebbene l’avesse conosciuto solo di vista, Anna si commosse vedendo le fotografie e sentendola viva nelle parole del marito. Pregarono insieme anche l’Eterno Riposo e Alfredo si dimenticò la bustina dell’offerta su una sedia, a causa dell’emozione.

Per la prima volta, in tre anni, aveva trovato qualcuno con cui condividere memorie tanto indelebili quanto, fino a quel giorno, inesprimibili. Davvero quella visita era stata per lui una benedizione. (Guido Mocellin)


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