Pensavamo di essere sull’orlo dell’abisso ma fortunatamente un sette in italiano ci ha salvato. Non stupitevi: funziona così con i figli adolescenti! Vivete sempre aggrappati a delle montagne russe che vi trascinano, in un batter d’occhio, dalla cupa disperazione all’estasi della gioia. Un su e giù un po’ inquietante e faticoso.
D’altra parte è arduo per un ragazzo di quindici anni trovare un proprio equilibrio ed una propria stabilità: faccio fatica io che ne ho tre volte tanti di anni, come pretenderlo da loro?
Il bello con loro, con questi benedetti figli adolescenti, è che tutto diviene eccessivo, smoderato, iperbolico. Capita che un piccolo sassolino diventi una macigno che blocca la strada; ogni nuvola un pericoloso temporale; ogni buca un profondo dirupo ed ogni blanda salita una scalata. Nello stesso modo ogni piccolo traguardo un clamoroso successo, ogni piccola conquista una vittoria da Nobel.
Tutto è vissuto con una intensità che toglie il respiro: l’amico con cui hai passato qualche ora diviene presto l’insostituibile amico del cuore; quello con cui avuto un piccolo screzio, il tuo peggior nemico. La prof con cui ti trovi, l’idolo della tua vita; quella un po’ ostica l’incubo dei tuoi sogni.
Guardano il mondo in bianco e nero questi bravi ragazzi. Usano una logica binaria per ogni cosa: bene/male, bello/brutto, giusto/sbagliato, uno/zero, incuranti di quelle infinite sfumature che rendono la vita così affascinante.
E tuttavia quanta invidia per la loro capacità di vivere la vita con così grande ed ingenua intensità, di sentire ogni cosa con una potenza feroce e bellissima; quanta nostalgia per questa “vulnerabilità” emotiva, a motivo della quale un 5 in italiano ti fa sprofondare in una tristezza inconsolabile ed un 7 ti spalanca le porte del paradiso!