Il bello di certe amicizie è che non sai mai dove ti porteranno, dove ti ritroverai dopo aver speso qualche tempo in loro compagnia. Queste amicizie hanno il potere di portarti altrove, dove non avresti mai sperato di arrivare, in luoghi che la tua mente manco sognava o che mai avrebbe immaginato.
Il bello di certe amicizie è che crescono vigorose e gagliarde nella tua vita, un po’ come quelle piante che attecchiscono in un terreno arido e per sopravvivere sviluppano ampie radice sotterranee per attingere acqua ovunque. Se le osservi dall’alto non immagineresti la profondità e la superficie che quelle radici hanno raggiunto, la solidità che ha saputo maturare.
Il bello di certe amicizie è che iniziano con poco, con un’intesa dello sguardo, con un sussulto del cuore, con una familiarità della pelle. Ma poi crescono, si sviluppano, ti prendono, anzi, direi meglio ti sequestrano, ti catturano per la loro passione ed intensità.
Il bello di certe amicizie è che ti conducono gradualmente, passo dopo passo, a sentire un’intimità inimmaginabile, una familiarità che senti come preziosa ed eccedente. Assomigliano molto a quegli ospiti che entrano in punta di piedi nella tua casa, ma poi, giorno dopo giorno, occupano il tuo divano, usano i tuoi cassetti e giungono persino ad adoperare il tuo spazzolino: non sapresti dire come sei arrivato lì, come è potuto accadere che il tuo spazio venisse conquistato in maniera così invasiva. Ma la cosa singolare, e a suo modo misteriosa, è che non ne puoi più fare a meno, hai sviluppato una sorta di dipendenza che ti lega all’amico come alle tue peggiori abitudini.
Il bello di certe amicizie è che diventano da subito ospitali, non circoscritte, non esclusive: godono a tal punto dell’affetto scambiato che non resta alternativa alla condivisione di tutto questo bene.
Il bello di certe amicizie è che ricordano quel “granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”