Dicono che il tempo sani molte ferite, risolva molti problemi ed appiani molte divergenze. È vero: a volte il tempo stende il suo manto come un benefico balsamo.
Ma il tempo sa essere un’arma a doppio taglio: sa curare le ferite ma le sa anche esacerbare, sa colmare dei dirupi ma li sa anche rendere più profondi, sa avvicinare gli opposti ma anche renderli ancora più incompatibili. Infatti così come ha la capacità di smorzare gli spigoli e gli eccessi, il tempo li sa anche rendere ancora più taglienti ed affilati.
Col tempo certe situazioni si risolvono altre volte si compromettono definitivamente. Attenti quindi ad usare il tempo come un farmaco adatto per ogni malattia; è un medicamento che va usato con cura e solo al bisogno.
Non sempre certi conflitti e dissapori si sciolgono “lasciando loro del tempo”; succede pure che essi si inacidiscono, come fa il vino gramo lasciato a fermentare per troppo tempo nella botte.
C’è il rischio che quel piccolo seme di dissenso cresca, prolifiche, aumenti in quantità e qualità, fino a diventare una pianta con radici così profonde che è faticoso estirparla. Certi semi di discordia vanno accuditi subito quando sono ancora giovani, quando la plasticità della loro tenera età li rende ancora sanabili.
Come accade frequentemente nella vita è tutta questione di opportunità: a volte è bene lasciare andare, attendere, lasciar maturare; altre volte è preferibile bruciare i tempi, agire, evitare inutili dilazioni ed attese. È questione di tempismo, di quella saggezza che nasce dal saper curare il giardino della propria anima: col tempo impari a riconoscere che certe foglioline infestanti presto appassiranno sotto il sole, mentre altre pianticelle, apparentemente innocue, rischiano di infestare tutto il prato.