Che strano! Viviamo nel tempo della comunicazione multimediale, sempre connessi, sempre informati ma poi accade che cadiamo tutti vittime di un sentimenti e pregiudizi “collettivi” che poco hanno a che vedere con la realtà. Voglio dire che mi sarei aspettato che la mole di informazioni che riceviamo tutti i giorni ci avrebbero reso maggiormente consapevoli della verità dei fatti del mondo, mentre dobbiamo riconoscere che, proprio la pervasività dei social e la quantità smodata di informazioni che circolano, ci rendono facili vittime di preconcetti, di impressioni fallaci e, in un certo modo pericolose. Insomma: saper più cose non significa necessariamente conoscere le cose in modo corretto, anzi! Nel marasma di informazioni che riceviamo facciamo talmente fatica a districarci tra cose vere e cose false che inciampiamo frequentemente in percezioni alterate della realtà.
È quello che ha sondato Alberto Alesina ed alcuni suoi collaboratori circa il tema dell’immigrazione (come riportato in un interessante articolo del Corriere del 9 luglio). È stata realizzata un rilevazione demoscopica in 6 nazioni (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Svezia) sulla percezione dei cittadini del tema immigrazione, confrontando poi quando “sentito” dal popolo con la realtà fredda dei numeri. È stato un esperimento dagli esiti interessanti.
Facciamo un test. Prima di procedere con la lettura di questo post provate a rispondere a quattro domande:
1 – secondo voi qual è la percentuale di immigrati in Italia?
2 – su tutti gli immigrati, quel è la percentuale di immigrazione islamica in Italia?
3 – che percentuale pensate ci sia di disoccupazione tra la popolazione immigrata?
4 – secondo voi un immigrato riceve, a parità di reddito, più o meno contributi assistenza sociale?
Bene, ecco allora i risultati di questa rilevazione. In tutti i sei paesi considerati la percezione della presenza delle immigrati è assolutamente sovrastimata: le gente pensa che siamo “invasi” dagli stranieri quando questo non corrisponde per nulla alla realtà. Ad esempio gli italiani pensano che da noi gli immigrati siano il 30% della popolazione (voi che valore avevate pensato?) mentre in realtà sono solo il 10%. È il valore più basso tra i sei paesi in esame e sotto la media europea. Il paese che ha una percezione più vicina alla realtà è la Svezia: gli immigrati sono il 20% contro un 30% “percepito”.
Relativamente alla cultura e alla religione di coloro che arrivano tra noi, gli italiani pensano che i musulmani siano circa il 50% del totale. In realtà sono solo il 30% mentre il 60% degli immigrati in Italia sono cristiani.
In tutti i sei paesi si ritiene che gli immigrati siano più poveri, meno istruiti e più disoccupati dei nativi ma anche questa è una percezione errata. In Italia ad esempio si pensa che il 40% degli immigrati sia disoccupato, mentre in realtà lo è solo il 10%, una percentuale identità al resto della popolazione.
Infine il 30% degli italiani ritiene che gli immigrati godano di sussidi e contributi da parte dello stato in misura maggiore rispetto ad un cittadino italiano con lo stesso reddito, occupazione e stato civile. Anche questa è una fake news: non c’è alcuna disparità in tal senso.
Non è curioso tutto questo? Ci facciamo una idea della realtà che è davvero “irreale”… viviamo di paure che non esistono, proviamo preoccupazioni che non hanno fondamento nei fatti e rischiamo di vivere in un “mondo virtuale” che è assai lontano dalla concretezza dei problemi e delle situazioni. Forse vale la pena rifletterci meglio la prossima volta…che dite?