L’immagine: Gaetano Previati, Il lavacro dell’umanità – Collezione Banco Popolare (NO)
“Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme” recita un’antica omelia sul sabato santo.
È il silenzio del Sabato prima della resurrezione, un silenzio abitato dall’attesa, dal fremito incontenibile della Vita, dalla speranza per ciò che accadrà, dalla nostalgia della Pienezza e della Gioia. È il silenzio la nota che accompagna questo momento di quiete, di apparente immobilismo, di fissità innaturale. L’autore della vita dorme, come prigioniero del gelo della morte, alla stregua di molti altri uomini in questo tempo di sofferenze e di malattia.
Quanto questo sabato santo parla al tempo di silenzio e di morte che stiamo tutti attraversando! Quanto quell’attesa, allo stesso tempo incerta e fiduciosa, è capace di interpretare anche l’attesa che abita oggi i nostri cuori, che alberga nei nostri sentimenti e turba i nostri sogni!
Anche a noi oggi è chiesto di attraversare questo sabato santo della vita con lo sguardo fisso sull’orizzonte, per scorgere la prima luce dell’aurora. Anche a noi è chiesto di vigilare con fortezza e temperanza, nella fiducia che il silenzio che oggi adombra tutta la terra non sia la condanna del futuro ma il grembo che genera nuova vita. Anche a noi è chiesto di custodire il silenzio come quel salutare lavacro capace di rigenerare le nostre vite fragili e stanche.
Oggi c’è silenzio sulla terra. Un silenzio greve e profondo. Un silenzio che tra non molto sarà squarciato dall’alleluja pasquale.