come i delfini…

La cosa che colpisce maggiormente assistendo allo spettacolo nel Delfinario del centro Oceanografico di Valencia non è solo la bellezza e l’abilità degli straordinari animali protagonisti, ma, e forse soprattutto, l’intesa che questi hanno maturato con i loro addestratori. È proprio grazie a questa sintonia che lo spettacolo può avere luogo. I giovani addestratori compiono gesti misurati, ma estremamente espliciti per gli animali, invitandoli, di volta in volta, a fare una giravolta, un tuffo o un salto impressionante fuori dall’acqua. È una gestualità ammaliante, elegante, dolce, fatta di movimenti veloci ma mai bruschi, ampli ed armonici, capaci di attirare l’attenzione degli animali e di guidare il loro movimento. Davvero impressionano l’affiatamento tra l’uomo è l’animale, la loro affinità e comunicazione, frutto di ore ed ore di allenamento, di gioco insieme in acqua uno a fianco all’altro, come ciascuno fa con il proprio cane o con il proprio animale di casa.

È una complicità emozionante, colma di reciproca fiducia: l’animale sa di potersi affidare al suo addestratore che a sua volta si prende cura del suo compagno con sensibilità ed attenzione. È bello questo mutuo addomesticamento tra uomo e delfino, questa intesa capace di generare gesti di singolare bellezza.

In fondo non è vero questo per ogni nostro legame, ogni affetto che ci lega ad un altro essere? Non è vero forse che, come insegna la volpe al Piccolo Principe, amare significa imparare ad addomesticarsi, ossia riconoscere e onorare la presenza dell’altro, rispettare i suoi tempi e le sue distanze, apprendere un comune linguaggio e sperimentare una vicinanza che non sia violenta, prevaricatrice o irrispettosa?

L’amicizia, come l’amore, è la possibilità che ci è data di creare intese, di sperimentare complicità, di sapere che ogni nostro piccolo gesto può sfuggire a tutti, ma non a colui che abbiamo e da cui siamo stati addomesticati.

L’amore è un po’ così: è ballare la stessa danza con naturalezza e spontaneità, proprio come il delfino fa con il proprio istruttore; è contare sulla presenza dell’altro, sapendo che egli, nonostante tutto, ci sarà.


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