dammi da bere!

Come nascono gli incontri? Come è possibile passare dall’io al noi? Come rompere quella bolla che ci isola, che ci tiene distanti dagli altri? Oggi il Maestro di Nazareth ci offre qualche spunto a partire al suo incontro con quella donna “poco raccomandabile” che era la Samaritana, nel racconto di Giovanni.

Al primo incontro tra lei e Gesù questi pone una semplice domanda che si fa richiesta “dammi da bere”. È da quella semplicissima e apparentemente ingenua preghiera che nasce un incontro, un dialogo capace di oltrepassare innumerevoli barriere: di sesso (lei donna, lui uomo), di cultura (lui galileo, lei samaritana), religiosa (i due appartenevano a due esperienze religiosa diverse) e di status sociale (lui un Rabbi, lei una donna dal passato travagliato). Il tutto pare prendere le mosse da una richiesta genuina di aiuto, quello di avere un po’ di acqua per ristorarsi dal lungo viaggio, come annota l’evangelista.

Che sia qui il segreto non solo di questo incontro ma di ogni incontro? Ossia che l’incontro nasca dalla condivisione delle proprie povertà, dall’espressione dei propri bisogni, dalla dichiarazione di essere uomo e donna affamati ed assetati? Non è questa, ossia il palesamento del proprio stato di necessità, la rivelazione più autentica e somma dalla propria condizione umana?

In altre parole: l’incontro non nasce forse dal riconoscersi entrambi fragili, bisognosi, incompiuti, in una parola, umani?

Non è forse questo il segreto di tutti gli incontri che il Maestro vive con le persone che trova sulla via? Quello di condividere la loro vita senza sensi di superiorità, arroganza, pretesa o saccenza?

Temo che tante volte i nostri incontri non vanno a buon fine perché manca questo atteggiamento di fondo, questo requisito necessario: a volte guardiamo le persone dall’alto al basso, altre volte dal basso all’alto, ma poco importa. Conta che non le guardiamo da uomo a uomo, da donna a donna, da creatura che condivide con gli altri non solo la sete di acqua, ma la sete di bellezza, pienezza, verità, compimento e futuro.


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