Uno dei misteri più straordinari, ed in un certo quel modo stravaganti, della mia vita sono i miei legami. Sono una fonte inesauribile di sorpresa e di meraviglia. Vi è sempre una logica di presa e ri-presa che li accompagna: un incontrarsi, un lasciarsi ed un ritrovarsi di nuovo.
Non sono mai cose lineari e logiche, ma sono sempre segnate dall’imprevedibilità che, a ben pensarci, è naturale, ogni quel volta ci sono di mezzo la libertà delle persone, la eccentricità delle situazioni e le alchimie dei rapporti.
Succede così che talvolta la vita ti porta lontano da qualcuno, passi mesi se non addirittura anni senza una parola, senza un contatto, senza un saluto. Ma quel rapporto non è uscito definitivamente dalla tua vita, ma si è solo addormentato, è entrato in un letargo che, in molti casi non è stasi o regressione, ma molto più semplicemente (ed incomprensibilmente) ci si attende al prossimo incrocio. È come quando in montagna, di fronte ad un bivio si decide di prendere strade diverse, non per rabbia o conflitti ma semplicemente perché il cuore ti porta in direzione opposte.
La cosa straordinaria è accorgersi che quella separazione non era altro che la promessa di incontrarsi più avanti, di ritrovare il volto dell’altro nuovamente sul proprio sentiero. Non sempre quando ci si separa si ha la netta consapevolezza di tutto questo… spesso prevale la tristezza e lo smarrimento per ciò che sta accadendo e che non di comprende. Si è come disorientati nel assistere impotenti a questa separazione, che non si vorrebbe ma a cui non si sa come opporsi…
Quale sorpresa quando da lontano inizi ad intravedere che il tuo sentiero e quello dell’altro piano piano si incroceranno di nuovo! Quando hai l’intuizione che forse il tempo passato insieme non è andato perduto ma ti verrà restituito sotto una forma nuova ed inedita. È solo allora che comprendi che la separazione è stato la possibilità, anche dolorosa, di percorrere la propria strada, di diventare se stessi, di mettersi alla prova, di sfidarsi su nuovi sentieri. E che questo distacco in fondo non c’è mai stato: l’addio era solo apparente e se fossi stato un po’ più attento avresti colto che c’era un “arrivederci” muto sulle labbra dell’altro.
È proprio così: le nostre strade sono sempre ricche di incroci, bivi, deviazioni, semafori, biforcazioni e crocicchi. Ciascuno di questi punti è sempre l’occasione per degli “arrivederci” e dei “ben tornati”, gente che va, gente che ritorna. La cosa straordinaria è percepire che la Vita, nella sua ineffabile magnanimità, sa conservare ogni cosa, sa custodire ogni attimo e lo sa restituire a tempo debito…