Il progresso che facciamo nella nostra vita, nella nostra crescita, nella maturazione delle nostre scelte è sempre una cosa complicata, decisamente non lineare e non graduale. Raggiungiamo la consapevolezza di chi siamo, di cosa vogliamo e di dove vogliamo andare percorrendo sentieri irti e scoscesi. Sono strade che non prevedono solo salite e progressioni ma anche discese e regressioni. Non è mai un cammino coerente e piano ma è fatto di andamenti altalenanti ed incostanti. Si fanno quattro passi avanti, talvolta si ci ferma, anche oltre il necessario; altre volte ancora si indietreggia, per paura, insicurezza, presi da una preoccupazione che ci paralizza e ci ammutisce.
Spesso è faticoso percorrere questi continui alti e bassi, questi frequenti avvallamenti e dossi, senza perdere di vista la meta del viaggio, restando fedeli alla propria destinazione e non smarrendo la stella polare. Talvolta sei preso dallo scoramento per queste oscillazioni continue, per questo movimento altalenante che pare inconcludente, oltre che fastidioso.
Perché mai non possiamo raggiungere la vetta per una via dritta e chiara, attraverso una graduale salita ed una ragionevole progressione? Perché mai occorre sempre vagare ora di qua ora di là, come errabondi della vita, come pellegrini disorientati, come viaggatori senza bussola? Perché la Vita non ci dota di una mappa leggibile, semplice, grazie alla quale abbiamo la certezza del nostro andare? E invece no: navighiamo sempre a vista, con lo sguardo fisso in avanti, ma mai oltre il punto in cui la prossima salita nasconde l’orizzonte… dopo quella salita non ci è dato di sapere cosa succederà, come sarà la strada, in quale direzione ci condurrà, verso quale tappa.
È così che la Vita ci forza alla Fiducia, alla Confidenza nel domani, alla Speranza che segna il nostro pellegrinare: Essa ci indica la Meta ma mai le tappe attraverso le quali ci farà passare. Ci dice il “dove”, ma il “come” ed il “quando” restano la sorpresa di ogni giorno.