I nostri legami sono qualcosa di fragile, di precario, di delicato. Sono come un piccolo seme che, per crescere, ha bisogno della giusta temperatura, della giusta umidità, di una cura condotta giorno dopo giorno, con continuità e fedeltà.
Purtroppo, talvolta, ci accorgiamo di questa vulnerabilità solo quando essi si lacerano, si indeboliscono o si spezzano. Sono questi eventi “traumatici” che ci rendono consapevoli di quanto li abbiamo trascurati o ignorati, di quanto gli abbiamo disattesi o penalizzati.
La cosa davvero pericolosa è che questa incuranza non avviene in modo palese da un giorno all’altro, come un terremoto violento che spacca la terra e demolisce la casa. No, essa funziona più come uno sciame infinito di piccoli movimenti tellurici, che, lentamente e nascostamente, minano alle fondamenta della nostra casa, creando picco crepe, invisibili lesioni che ad uno sguardo superficiale paiono insignificanti e trascurabili. Ma è il tempo che rende queste piccole fessure un pericolo mortale per l’edificio: ignorate per giorni, mesi ed anni queste crepe si allargano, aumentano di profondità, colpiscono i muri portanti, finché, improvvisamente, un giorno, tutto viene giù. Ma quella distruzione non è un evento improvviso, come potrebbe sembrare, ma il frutto di anni di incuria e disattenzione.
Penso che sia solo la piccola “manutenzione” giornaliera l’unica prevenzione possibile. Occorre saper custodire giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, i nostri legami ed i nostri affetti. Serve un’attenzione quotidiana, feriale, per curare le sue piccole ferite e fasciare le sue minuscole lesioni. Lo so: è uno sforzo non da poco; è un impegno di concentrazione per non lasciarsi distrare da cose poco importanti ma che catturano la nostra mente ed il nostro cuore. Serve energia per “stare sul pezzo”, per non perdere il filo degli affetti, per vegliare i nostri legami come fa il pastore di notte con il gregge. Serve un occhio vigile per cogliere il lupo che si avvicina al recinto e cacciarlo lontano prima che possa diventare un pericolo per l’intero gregge.
I nostri legami sono qualcosa di prezioso ma di fragile, o forse, sono preziosi proprio perché sono fragili. Non sono mai qualcosa di scontato, qualcosa che possiamo considerare come acquisiti una volta per sempre. Sono oggetti vivi, dinamici, in crescita che necessitano di premure quotidiane anche quando paiono ripetitive e superflue. Sì, i nostri legami hanno fame di cose superflue, cose che “non servono”, di gesti gratuiti quanto inutili, atti di attenzione che ci strappano dalla logica di “quello che serve” per aprirci l’orizzonte dello stupore dell’esistenza.