«Free, gratis, regalo di Paolo e famiglia, bye bye friend», aveva detto Paolo, panettiere quarantottenne di Piandiscò, al quel tizio americano che il giorno di Ferragosto era entrato per chiedergli un po’ di pane. Era rimasta una sola pagnotta che Paolo pensava di portare alla sua famiglia, ma si sa, la generosità di certa gente talvolta supera anche il buon senso. Sicché Paolo ha spezzato a metà quella pagnotta, condividendola con l‘estraneo appena giunto ed accompagnando il suo gesto con una pacca sulle spalle e un cordiale sorriso.
Nessuna idea di chi fosse il destinatario di questo semplice dono, finché, qualche giorno dopo, tre berline nere si sono fermate davanti al suo negozio. «Maremma che ho combinato, sarà mica la Guardia di Finanza?» ha pensato Paolo, stupito per l’accaduto. Ma è stato quando il suo cliente americano si è presentato come Louis Lawrence Bono, ambasciatore americano presso la Santa Sede, che la meraviglia ha preso il sopravvento. Solo allora Paolo si è reso conto che il beneficiario del suo piccolo gesto non era uno tra i tanti ma un importante diplomatico, con una sfilza di titoli accademici ed importanti incarichi politici e diplomatici. Mr. Bono, in vacanza in Toscana con la famiglia ed ora tornato riconoscente dal panettiere, così ha ringraziato Paolo: «Ne avevi poco anche per la tua famiglia eppure non hai esitato ad aiutarmi. Sei una brava persona»
In fondo il senso della parola condivisione sta tutto lì, in quello “spezzare il pane quotidiano”, nello spartire ciò che necessario; ha poco a che fare con la magnanima elargizione di consistenti elemosine né con la nobile ed aristocratica munificenza di chi guarda il mondo dall’alto al basso. Il gesto del condividere ha maggiori assonanze con il movimento di chi, consapevole della generosità e della prodigalità della Vita, sa vivere una confidente fiducia verso il futuro. Solo chi ha sperimentato sulla propria pelle che la Vita sa generare e sostenere la sua povera esistenza, si può permettere il lusso della rinuncia, della spartizione e della moltiplicazione del necessario.
Sì, perché in fondo il segreto della condivisione è la sua straordinaria capacità di moltiplicare, dividendo, quel poco che si ha.
Questo mio articolo è stata pubblicato su Il Cittadino di oggi nell’inserto Dialogo