Il senso del mio valore è qualcosa che ho maturato lentamente nel tempo, non senza passare attraverso crisi, fatiche, cadute, acciacchi, fraintendimenti, confusioni e tribolazioni varie. Mi accorgo solo ora che non mi è stato concesso come un dono gratuito ed immediato ma è qualcosa che ho dovuto conquistare a fatica, pelandomi le mani e le ginocchia per via di molte cadute.
Quando sei giovane senti il peso del tuo valore in maniera un po’ spasmodica ed irriflessa: quello che vali sgorga immediato ed irruente nelle pieghe della tua esistenza, come una fontana a cui ti puoi abbeverare con generosa abbondanza. In fondo è qualcosa a cui non pensi, che non tematizzi, che non fai oggetto di pensieri e discernimenti. Il tuo pregio ti è restituito dalle cose che fai, con straordinaria immediatezza e naturalità. Il tuo valore sta lì, lo vedi, lo senti, lo percepisci a pelle: sta sotto i tuoi occhi, nelle esperienze che vivi, negli ostacoli che superi con giovanile entusiasmo ed incoscienza, nelle relazioni che costruisci, nei giorni che ti lasci alle spalle, nei successi che celebri e nelle cadute da cui ti rialzi.
Quando cresci la cosa diviene un po’ più complessa ed perniciosa. Tutta questa “naturalità” ed immediatezza perde il proprio vigore proprio quando ti scontri con la durezza della vita, con la sua ruvida resistenza. È solo in quel momento che sorgono le domande e gli interrogativi che ti spingono a dubitare di quanto vali, o, quanto meno, ad considerare il tuo vigore come un dato meno ovvio. Ho iniziato così un percorso accidentato che mi ha condotto, giorno dopo giorno, ferita dopo ferita, a ripossedermi in modo nuovo e più consapevole. Il senso del mio valore ha preso forma come un puzzle a cui ogni giorno ho dovuto aggiungere il mio personale e quotidiano pezzo, talvolta con fatica, altre volte con gioia, altre volte ancora con dolorosa apatia. Pezzo dopo pezzo, incastro dopo incastro ne è nato una immagine nuova e matura, spesso rassicurante, ma ancora soggetta a sussulti ed inciampi.
Mi crea meraviglia accorgermi di come la sicurezza di oggi è frutto di un cammino che è ha avuto origine remote e che è stato complesso ed spesso sconnesso. Scopri di possederti forse solo dopo che ti sei perso e poi, miracolosamente, ritrovato.