Ebbene sì! Ci siamo! Il prossimo 5 aprile esce in libreria il mio primo libro “La vita a colori – storie da un insolito blog” edito da EDB.
Ringrazio Maria Teresa che ha presentato il mio libro con questo articolo, pubblicato sul numero di Marzo di LodiVecchioMese:
Aria di primavera, tempo di novità. La nuova stagione si fa attendere, ma sono sufficienti i primi “sintomi” di rinascita per farci ben sperare che il tepore e il bel tempo arrivino a rasserenare l’umore e le nostre giornate. Primavera è calore e colori, nuove idee e voglia di uscire, più luce, giornate più lunghe. Basta poco per “vivere” con più passione ed entusiasmo gli impegni di ogni giorno. E poi c’è il desiderio di qualcosa di nuovo, ci si predispone ad attendere sorprese, a ri-vivere belle emozioni.
Tra le novità che attendo di pregustare nei prossimi giorni c’è l’uscita del libro di un amico. E’ insolito e piacevole trovarsi a festeggiare un evento simile, non è certo cosa da tutti i giorni. Il libro si intitola “La vita a colori”, l’autore è Marco Zanoncelli. Per chi è appassionato di lettura e ha fatto scorrere tra le sue mani decine di libri, credo sia un’emozione indescrivibile arrivare a vederne pubblicato uno proprio… Il libro è un oggetto straordinario, suscita emozioni e sensazioni che ci formano, sedimentano, vengono dall’intimo più nostro e lì vi ritornano in un moto circolare dell’animo. La lettura è una passione che accompagna il nostro modo di sentire, pensare, esprimerci. Ci cattura e permette l’accesso ad altri mondi, ad altre storie, ad altri tempi. E’ svago, sospensione, rapimento.
“La vita a colori” nasce dalla passione di Marco per la scrittura. E’ sostanzialmente la pubblicazione di una raccolta ragionata dei post precedentemente pubblicati sul suo blog, ovvero una pagina virtuale che Marco ha definito “un piccolo spazio per custodire il senso ed i sensi della vita” e che viene quotidianamente aggiornato e arricchito di nuovi pensieri. Nel blog vengono affrontati gli argomenti più disparati, dai più personali a quelli più pubblici ed attuali a seconda dell’ispirazione del momento. Sono racconti, riflessioni, citazioni su temi della vita quotidiana con l’intento di fissare immagini, parole e narrazioni e di trovarne il senso più vero e profondo.
Mi vien naturale pensare ad una similitudine con la fotografia. Ogni post è come un’istantanea, un clic in grado di catturare volti e situazioni; la narrazione è il linguaggio evocativo che dà vita ai molteplici e soggettivi significati.
Di questo modo di scrivere apprezzo soprattutto lo sguardo di Marco sulle persone e su ciò che gli accade intorno. E’ uno sguardo aperto ed amplificato, capace di leggere nel profondo i sensi e i significati dietro le apparenze. E’ uno sguardo attento, che va oltre il primo giudizio e descrive le variopinte sfumature di una particolare realtà, sia essa un incontro, una notizia, un evento, un successo o una difficoltà da condividere.
Mi colpisce e incuriosisce quanta vita e quanta storia (quante storie) possano esserci dietro uno sconosciuto incontrato sul treno o una frase letta sui muri o un fatto di cronaca ascoltato al tg, i gesti di un allenatore, la cura di un vicino di casa per il suo giardino. E’ il modo di “guardare” che cambia le cose e che talvolta può anche cambiare noi stessi; è la prospettiva del voler trovare un senso che ci aiuta ad andare oltre le apparenze.
I contenuti di questo libro appartengono certamente alla vita di Marco, poiché sono raccolti attorno ad alcune dimensioni/capitoli che, come dice l’autore, “disegnano i miei legami”: sentimenti, parole, gesti, figli, addii, persone, interiorità, luoghi e vita quotidiana. Non sono però forse gli aspetti che “disegnano” la vita di ciascuno? E’ facile riconoscersi in queste dimensioni e trovare lì un’occasione per condividere un pensiero, approfondire un’idea, farsi un’opinione, approvare, dissentire, partire per un piccolo percorso di ricerca…
Ci sono alcune parole che, a mio avviso, rappresentano il filo conduttore del libro di Marco, un leit motive dei suoi racconti.
La prima parola è “legami”. E’ una costante nei post di Marco, nel libro si incontrano tantissime persone, alcune più legate alla sua dimensione famigliare, altre appartenenti a cerchie più ampie di relazioni. Vi è un modo, nel libro, di intendere i legami che è tutto da scoprire, un sentiero da percorrere.
La seconda parola è “custodire”, parola cara all’autore. Ogni racconto è una finestra aperta su un altro mondo, nel pieno rispetto della sua diversità e quindi unicità. La custodia è la dimensione di chi accoglie qualcuno o qualcosa e se ne prende cura, scommette sui germi di bontà che si nascondono in ogni realtà, ha uno sguardo lungimirante e fiducioso per nel futuro.
La terza parola è “soglia”. Mi piace pensare a questo luogo come il punto di osservazione privilegiato da cui guardare il mondo nello stile dei racconti del libro. La soglia sta in mezzo tra il dentro e il fuori; è un luogo di passaggio, un punto in comune, una mediazione tra due opposti. Stare leggermente al di qua o leggermente al di là cambia di molto le cose; sposta il giudizio. Guardare dalla soglia significa rimanere aperti a questo esercizio: mirare lo sguardo in diverse direzioni e cambiare punti di vista. Si possono cogliere molte variopinte sfumature di una stessa realtà.
Perché scrivere?
Chi scrive lo sa: la scrittura fa sintesi, interpreta, aiuta. La scrittura guarisce. Come dice l’autore “è un’amica discreta che mi aiuta a tenere gli occhi aperti sulle cose e a saper guardare oltre. La scrittura mi guida alla scoperta di un senso che abita le cose; essa mi educa alla meraviglia dell’essere e allo stupore per l’esistente.”
“La vita a colori” vuole aiutare a scorgere nelle piccole e banali cose che ci accadono quel senso bello che apre lo sguardo e dona colore alla vita.
Maria Teresa Malvicini
Il libro sarà disponibile a partire dai primi di aprile nelle librerie e su internet, attraverso le tradizionali piattaforme di vendita.
Articolo “Costruire cattedrali”, apparso su “Lodivecchio mese” di marzo 2018: I miei complimenti per la lucida, onesta e totalmente condivisibile analisi proposta. Se solo i politici fossero un po’ Stephen Hawking… “Guardate le stelle e non i vostri piedi”…
Ernesto Pené
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