grazie papà!

L’altro giorno sono andato a fare visita alla salma del papà di un mio amico. È un gesto che ultimamente, forse per via dell’età che avanza, mi capita di fare, ahimè, con maggiore consuetudine.

Entrando nella casa in cui era stato deposto il corpo, ho notato immediatamente una cosa che ha attirato la mia attenzione: ai piedi della bara c’era un piccolo cuscino di fiori, di quelli che spesso adornano un feretro. Ma è stata la scritta sul cuscino di fiori che mi ha sorpreso: “Grazie papà!” c’era scritto, evidente espressione di affetto dei tre figli rimasti orfani di padre.

“Grazie” è stata la prima parola che ha accolto la mia visita: non è strano dato che si tratta di una visita funebre?

Ammettiamolo: non è comune accompagnare l’esperienza del morire con il sentimento della riconoscenza. Di certo proviamo tristezza, disperazione, malinconia, senso di solitudine e abbandono, ma raramente riconoscenza. Eppure pensate che bello dev’essere stato per quel padre (se così mi è permesso di immaginare) lasciare questo mondo con il senso di riconoscenza che i suoi figli provavano per lui. Andarsene non accompagnato solo da parole di dolore, di disperazione (certo, ci stanno anche quelle…) o magari di rabbia e rancore, ma dalla parola “grazie”,  che punteggiava, come un punto esclamativo, la conclusione della sua vita!

Pronunciare quel “grazie” significa onorare la vita di quel padre e riconoscere tutto il bene che gli ha portato nella vita dei suoi cari. Dire grazie è confessare la bellezza della sua vita, il significato che è essa ha avuto non solo per se stessa ma anche per gli altri.

Forse esagero, ma riecheggia in quel semplice “grazie” scritto sul cuscino dei fiori, il senso di una dimensione “eucaristica” della vita (εὐχαριστία “rendimento di grazie”), di una esistenza vissuta sotto il segno della riconoscenza. Vivere la morte come dono finale e totale di sé agli altri, come il fine, e non solo la fine, dei giorni.

Penso sia bello chiudere il nostro pellegrinaggio su questa terra pronunciando quella parola di ringraziamento che testimonia la consapevolezza che tutto abbiamo ricevuto e tutto siamo chiamati a donare.


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