Ieri sera ho casualmente rivisto alcune scene di quello straordinario film che è “A spasso con Daisy”. Siamo ad Atlanta nel 1948 e l’anziana Miss Daisy Werthan è la vedova di un ricco produttore di tessuti e maestra elementare ormai in pensione. A causa dal procedere degli anni il figlio Boolie decide di assegnare alla madre un autista a tempo pieno: si tratta del settantenne Hoke Colburn, autista delle consegne del latte analfabeta e anch’egli in pensione. Dopo un inizio assai complicato a causa del rifiuto dell’anziana dell’aiutante di colore, tra i due nasce una singolare amicizia e intesa che accompagnerà entrambi nell’ultima fase della loro vita.
Ho già visto questo film un milione di volte ma il fatto positivo di rivedere cose già conosciute è che hai la possibilità di notare dettagli e particolari che prima ti erano sfuggiti.
C’è una scena in cui Daisy è con Hoke al cimitero per mettere fiori sulle tombe. Alla richiesta della donna di deporre un mazzo di fiori sulla tomba del Signor Bauer, Daisy si accorge che l’amico non sa leggere e quindi fatica a riconoscere il nome del defunto tra i molti presenti nel quel cimitero.
Suggestivo il dialogo che ne segue. Daisy, maestra di lungo corso, rimprovera Hoke di non riuscire a legare insieme la lettere dell’alfabeto, benché ne conosca il significato. Il vecchio, evidentemente impacciato, abbozza qualche scusa che non convincono la vecchia insegnante. Sicché Miss Daisy inizia la sua singolare lezione. “Bauer, B,B,B..: che suono senti all’inizio?” “La B” risponde subito il vecchio Hoke. “Uer, R,R,RRRR, Che suono senti? Che lettera è la RRRR?” Hoke ci pensa e replica meravigliato “La Erre!” “Bene!”, riprende Daisy, ”Cerca un nome che comincia con la B finisce con la R”. “E tutto quello che c’è nel mezzo non ci interessa?” domanda perplesso Hoke. “No”, dice la vecchia signora “Per ora non ci interessa”.
Che meraviglia! Non è proprio così che funziona l’educazione? Non serve dire tutto subito! Non è necessario trasmettere la completezza del sapere e della saggezza: basta la lettera iniziale e quella finale. Quello che ci sta in mezzo verrà poi, a tempo debito.
Educare ha davvero a che fare con insegnare la prima e l’ultima lettera di ogni parola, sapendo attivare un percorso di apprendimento che lascia molte cose ancora da scoprire e da capire. Il tutto al momento giusto. Educare è dare avvio ad un cammino, indicare il punto iniziale e quello finale, lasciando che ciascuno possa scoprire quello che ci sta in mezzo, secondo la propria libertà e responsabilità. Promuovere la crescita è riconoscere il “quanto basta per oggi”, placando quell’istinto che ci spinge a dire troppo. Anche un piatto buono e gustoso crea disgusto quando se ne mangia troppo.
Quanta umana saggezza in quelle parole “per il momento basta così!”. Miss Daisy, dall’alto della sua esperienza, ci insegna che crescere è un percorso e che ci è concessa solo la possibilità di suggerire la prima lettera.