potere

Ci avete mai pensato come la parola “potere” assuma una connotazione differente a seconda che la si tratti come un sostantivo o come un verbo? Può sembrare solo un dettaglio grammaticale ma in realtà essa allude a cose assai diverse e, talvolta, in opposizione.

Come sostantivo, “potere” indica comando, governo, dominio, egemonia, supremazia o signoria; possiede una vena di ambizione e di prepotenza, di prestigio e di superiorità. Il potere lo cerca chi vuole emergere, chi vuole prevaricare gli altri, chi vuole ottenere una posizione di influenza sugli altri.

Ben altra cosa è la sua omonima voce verbale: essa allude alla possibilità di fare, alla forza di agire, alla potenza di intervento, alla facoltà e potestà di operare. “Potere” suggerisce la capacità di muoversi, di intervenire, di realizzare: ho potere, non nel senso che ho un privilegio,  ma nel senso che ho la possibilità di fare e di contribuire ad una esperienza, ad un progetto o ad una azione. “Posso” perché sono in grado, perché ho le competenze, perché mostro una volontà ed una intenzione, perché sono nelle condizioni di compiere. Il potere allude, in questo senso, ad una opzione, ad una determinazione, al possedere l’attitudine per agire.

Pensate come sarebbero diverse le relazioni in politica, sul posto di lavoro, a scuola e in ogni altro ambiente se prediligessimo il verbo potere al suo sostantivo; se optassimo per la possibilità di fare piuttosto che per il privilegio ed il comando. Ti viene assegnato del potere non primariamente perché ti è dato un vantaggio, ma perché ti è concessa la possibilità di operare ed di contribuire al bene di tutti. E come cambierebbero le cose se ciascuno di noi cercasse ed ambisse al potere non come una insana aspirazione egoista ma come l’opportunità di cambiare le cose, di risolvere i problemi, di migliorare la vita di chi vive intorno a noi.

Forse può sembrare poca cosa, ma talvolta è sufficiente non accontentarsi del primo significato che troviamo sul vocabolario per rendersi  conto di come possiamo vedere le cose da un’altra prospettiva.


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