bella e nova

“Non proprio una silfide, vestita male e col diploma di terza media. Di tutte le critiche che il becerume ha rivolto alla neoministra Bellanova, l’unica a meritare un commento che vada oltre la pernacchia è la questione del titolo di studio. Il processo alle élite acculturate aveva trasformato il dilettantismo in un merito o comunque in un attestato di innocenza. Ora si sta piano piano rinsavendo, ma permane l’errore di associare, nel bene e nel male, l’inadeguatezza al pezzo di carta. Esempio: Di Maio è inadatto al ruolo di ministro perché ha fatto il bibitaro. Ma questo modo di ragionare può valere per un ingegnere o per un medico, non per un politico. Il mitico sindacalista Di Vittorio non era andato oltre alla terza elementare e trattava da pari a pari con figure del calibro di Valletta e Moro. Teresa Bellanova non avrà frequentato gli atenei, ma già da adolescente difendeva i braccianti brindisini dalle prepotenze dei caporali e nei successivi quarant’anni ha gestito migliaia di crisi aziendali, maturando un’esperienza sul campo che vale un paio di lauree.

Intendiamoci. Per me la scuola resta un valore assoluto e dirimente. Però da un politico, se è di talento, non si pretende che abbia un trascorso glorioso tra i banchi. Si pretende che sappia di cosa parla e che abbia accumulato un bagaglio professionale da mettere a disposizione della collettività. L’appunto che uno può rivolgere a Di Maio non è tanto di avere fatto il bibitaro, ma di non avere mai fatto altro.”

Massimo Gramellini sul Corriere del 7 settembre 2019


Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...