Ho notato un particolare curioso ieri durante la fase di atterraggio del mio volo di rientro su Malpensa. Mentre scendi di altitudine e ti avvicini alla terra inizi a scorgere le case sotto di te: è davvero uno spettacolo affascinante! Intravedi dapprima dei puntini colorati di marrone dentro una macchia uniforme di verde o color pastello. Poi, man mano, individui i tetti e le costruzioni sotto, i cortili, le strade, le piazze, i campanili e le rotonde. È davvero un punto di vista suggestivo ed assai inusuale guardare le cose “dall’alto”. È solo così che comprendi la disposizione spaziale degli edifici, la loro collocazione all’interno dell’ambiente naturale, accanto a fiumi, a laghi o a via di comunicazione. È come se apparisse sotto i tuoi occhi una carta geografica vivente, talmente reale che riesci ad intravedere movimenti e spostamenti.
Ebbene, c’è un particolare che colpisce in questa singolare vista della pianura lombarda: la presenza diffusa di cascine, corti, casolari e fattorie. Quando ti sposti sulle strade fatichi a comprenderne la numerosità a la diffusione. C’è davvero una sorta di “presidio” del territorio esercitato da queste costruzioni: ogni casolare, seppur isolato, è circondato da campi e culture che a lui afferiscono ed è idealmente connesso a quello di fianco, lontano poche centinaia di metri. È come se scorgessi un reticolato di cascine che sorvegliano le nostre terra e che, come miti custodi, ne tutelano il patrimonio.
Ma vi è una dettaglio ulteriore e forse ancor più decisivo: questi piccoli presidi di “umanità” nella terra lombarda, hanno sempre la forma di una comunità, di una corte, di una raggruppamento collettivo e sociale. Questa cura del territorio non avviene per iniziativa di singoli ma di comunità umane, di gruppi familiari e sociali che, prendendosi cura l’uno dell’altro, estendono questa cura alla campagna che vive attorno a loro. Ed è palese questo aspetto: tutte le costruzioni “antiche” conservano un forma in qualche modo “circolare”: ci sono case costruite attorno ad un cortile comune, ad un aia, ad una piazza o ad una chiesa. Le case più moderne le riconosci per la loro disposizione “a schiera”, come abitazioni isolate e poco interconnesse.
È affascinante ed istruttivo guardare la terra dall’alto: la lontananza e la singolarità del punto di vista ti permettono di riconoscere cose che ci sono talmente vicine da non attirare più la nostra attenzione.