Benedette lacrime! Scendono sul viso da occhi gonfi di pioggia, come quelle nuvole nere prima di un temporale; solcano le nostre guance come fa la rugiada dopo una notte umida di inverno; terminano sulla nostre labbra con quel gusto un po’ salmastro di acqua di mare.
Che benedizione sono le nostre lacrime, soprattutto per chi se le può permettere, per chi si concede il lusso di lasciarle scorrere libere sul volto, senza timore, senza vergogna, senza alcuna insana preoccupazione del giudizio degli altri.
Sono una benedizione le nostre lacrime perché non nascono dai nostri occhi ma dal nostro cuore; si generano in quella profondità radicale che è il nostro animo e la nostra interiorità. Ed affiorano come innocue pozze sul terreno…. Sono insignificanti pozzanghere d’acqua ma hanno origini lontane e profonde, remote e nobili.
Le nostre lacrime parlano di noi, che lo vogliamo oppure no; testimoniano la ricchezza della nostra anima, l’acuta sensibilità che abita il nostro cuore, quella vulnerabilità originaria che dimora in noi.
Benedette lacrime: potessimo accoglierle come una benedizione del Cielo!