C’è una pubblicità accattivante che compare qua e là nella metropolitana di Londra, volta a reclamizzare l’efficienza del servizio pubblico inglese. “Every journey matters” recita la parte conclusiva del video: ogni viaggio conta, ogni viaggio fa la differenza, ogni spostamento è importante e, a suo modo, “importa”.
È intrigante questo pensiero allusivo, quanto efficace: ogni pezzo di strada che facciamo conta per la nostra vita; ogni piccola tappa, ogni minimo traguardo, ogni impercettibile volata fanno la differenza.
Certo, ci sono tratti impegnativi ed particolarmente significativi, tragitti che imprimono un tono speciale a tutto il viaggio, mete che abbiamo raggiunto con orgoglio e audacia, con coraggio e successo… come negarlo?
Eppure, al di là delle apparenze un po’ vane e superficiali, ogni miglio percorso ha fatto la differenza, così come ogni passo compiuto con gioia e fatica ha di fatto composto il nostro cammino. Pur nella imperscrutabile enigmaticità che avvolge l’esistenza, ogni sosta vale, ogni pausa, ogni deviazione o arretramento, ogni fuori pista o deragliamento, smarrimento o ritrovamento, ogni caduta o sbucciatura. Ogni singolo istante è stato importante per dove siamo arrivati.
Non “pesano” solo gli eventi clamorosi, quegli istanti che abbiamo tagliato il traguardo a braccia alzate e con la gioia sul volto. Conta ogni singolo momento, anche quello triste e affannato, quello doloroso e vissuto in solitudine, quello che ci ha inspiegabilmente ferito e offeso. Ogni minuto della nostra vita fa la differenza e ci conduce là dove siamo attesi.
“Every night out matters, every discover matters, every moment matters, every match matters, every adventure matters, every chapter matters, every gig matters. Every journey matters!”